Non è nuovo sugli scranni del Consiglio della Provincia di Perugia, dove era stato presente già nella legislatura del 2004 per il Pdci. Ma ha significato politico particolare il ritorno di Stefano Ceccarelli al palazzo della provincia nelle vesti di consigliere e, da ieri mattina, anche di presidente di commissione Bilancio e Affari istituzionali. A spiegarlo è lo stesso consigliere di Sinistra italiana, ospite al tg di TRG: "La Provincia è un ente che vuole rilanciarsi, dopo aver rischiato di essere cancellato dalla riforma Del Rio, ed essere "sopravvissuto" al referendum del 2016. Oggi è necessario però pensare di dotare questi organisimi di risorse almeno sufficienti a garantire la gestione di aree importanti come la viabilità e l'edilizia scolastica".
Particolare attenzione all'evoluzione politica che ha portato alla sua elezione: "La mia candidatura - ha spiegato Ceccarelli - è stata il risultato di una sinergia e convergenza politica nel centrosinistra. In particolare il sindaco di Gubbio ha ben lavorato per trovare sostegno in altri comuni dell'area Interna ed è importante anche la presenza di due esponenti nel centrosinistra che non sono espressione diretta del PD, parlo di me e di Bertini, che appartiene all'area socialista. Credo che se il centrosinistra riesce a stare unito e si presente con candidature importanti possa guardare alle sfide elettorali di maggio con maggiore fiducia".
Tra queste ovviamente c'è anche l'elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale a Gubbio: "Sono in corso dialoghi e approfondimenti ma sono fiducioso possa ripetersi quanto accaduto in Provincia, cioè una coalizione allargata a tutto il centrosinistra che vorrà riconoscersi in un programma di continuità con la Giunta Stirati che ha ben operato. Questa città ha bisogno di una figura di spessore come quella di Stirati, anche per il prossimo quinquennio".