Gubbio riapre uno dei suoi luoghi del cuore, chiuso dal 2009 causa frana.
L'eremo di Sant'Ambrogio torna alla città con una cerimonia che ha visto celebrare domenica scorsa la messa di riapertura da parte del vescovo Mario Ceccobelli, alla presenza tra gli altri dell'amministrazione comunale che ha sostenuto economicamente il ripristino dell'area franata.
Dopo l'esilio forzato, tornano in loco le Sorelle del Piccolo testamento di San Francesco, sei giovani suore guidate da Suor Daniela Cancilla che nell'occasione della riapertura ha lanciato un appello alla città: sostenere economicamente l'eremo, la sua manutenzione quotidiana, ma anche i lavori che ancora debbono essere ultimati, come la sistemazione dell'impianto di riscaldamento. Per questo si è già costituito in città un gruppo di volontari a cui far riferimento per donare a favore dell'eremo di Sant'Ambrogio, facendo riferimento in tal senso alla macelleria di Francesco Baldinelli nel cuore del quartiere san Martino .
L'intenzione è quella di mantenere l'eremo aperto tutto l'anno , pur garantendo una presenza delle suore anche a San Marziale, ma non mancano le difficoltà. La prima lotta è contro i vandali che approfittano del luogo isolato per operare: la stessa suor Daniela ha riferito in sede di inaugurazione di tentativi di scasso alla porta dell'eremo , in cerca chissà di cosa in un luogo destinato precipalmente alla preghiera.
La riapertura dell'edificio sacro è stata preceduta, nel pomeriggio di domenica, alla biblioteca della canonica di San Secondo , di cui l'eremo è pertinenza diretta , dalla presentazione del libro "Il Beato Arcangelo Canetoli e il suo culto a Gubbio " a cura di suor Annalisa Bini, docente di storia della Chiesa moderna presso l'Istituto teologico di Assisi. In questa occasione è stata ricordata la figura di questo beato eremita che fece di sant'Ambrogio il suo punto di riferimento in città e che di fatto ha consentito a Gubbio di essere inserita, come ricordato dal sindaco Stirati , in un percoso ideale legato al Beato che in Italia parte da Bologna, sua città di origine, toccando le realtà dove l'eremita ha operato . Una figura di spicco del Cinquecento , consigliere di potenti , sia laici che ecclesiastici per le sue doti di preveggenza
Gubbio/Gualdo Tadino
11/07/2017 10:52
Redazione