“Più di una perplessità suscita la delibera della Giunta del 10 settembre scorso che declassa il laboratorio dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino”.
È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Andrea Smacchi, annunciando la presentazione di una interrogazione sul provvedimento dell’Esecutivo di Palazzo Donini che stabilisce il nuovo modello organizzativo della rete regionale dei servizi di diagnostica di laboratorio. Con il suo atto ispettivo Smacchi chiede “chiarimenti in merito a questa nuova classificazione estremamente restrittiva, che non tiene in giusta considerazione le peculiarità della struttura ospedaliera di Branca e la sua principale caratteristica di ospedale sede di Dipartimento emergenza ed accettazione (Dea), che in quanto tale necessita di un laboratorio operante h24”. “Con questa delibera – spiega Smacchi -, che è incentrata su una serie di incisivi interventi di riorganizzazione della medicina di laboratorio, la Giunta sceglie sostanzialmente di adottare un modello organizzativo che si sviluppa attraverso una rete di più centri collegati tra loro in rete. Nell'ambito di questo nuovo modello, però, si prevedono centri ove verranno eseguiti esami di notevole complessità con l'utilizzo di tecnologie ad elevato costo (Hub) e altri centri (Spoke) collegati in rete ai primi, dove si svolgeranno esami diagnostici di base e si forniranno risposte rapide ai pazienti ricoverati e a coloro i quali ricorreranno al Pronto soccorso”. “In questo nuovo assetto - continua Smacchi - desta stupore e disappunto l'individuazione dell'ospedale di Gubbio-Gualdo come centro Spoke collegato in rete a quello di Città di Castello, individuato invece come centro Hub di primo livello. Non si comprende la ratio di questa classificazione perché, accanto alla ottimizzazione e razionalizzazione dei costi, in ogni modello organizzativo si deve tenere sempre ben presente l'efficienza e la puntualità dei servizi prestati. Caratteristiche, queste ultime, che potrebbero essere penalizzate visto che nei centri Spoke è prevista una presenza attiva nelle 6/12 ore e non più nelle 24”. “Non dobbiamo dimenticare – conclude Smacchi - quanto l’ospedale di Gubbio-Gualdo sia cresciuto nel corso di questi ultimi anni. A corroborare questa mia tesi giungono i dati relativi al volume delle prestazioni svolte nei laboratori di Branca e di Città di Castello, che dimostrano innegabilmente come le due strutture siano pressoché sovrapponibili”.