In Umbria, dai dati rilevati dalla rete di monitoraggio sulla qualità dell’aria, permangono ancora situazioni di criticità nell’area di Terni per la concentrazione di Pm10, le polveri sottili, con un numero di superamenti dei valori limite registrati nel 2016 che vanno dai 43 della stazione di monitoraggio di Prisciano (il limite fissato dalla normativa) è di un massimo di 35 superamenti) ai 59 di quella di Le Grazie (quest’ultima con una media annua di 35 microgrammi al metro cubo, la più alta).
Sempre nel 2016 ci sono stati 41 sforamenti a Narni Scalo e 38 registrati a Porta Romana di Foligno. Il territorio di Perugia ha avuto nel corso degli ultimi anni un trend di riduzione delle concentrazioni, mentre ci si è avvicinati alla soglia limite a Città di Castello (comune che, come Narni, attualmente non è classificato tra le aree a rischio nel Piano regionale di qualità dell’aria). Un andamento che, sempre sulla base del monitoraggio effettuato dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, si conferma per l’anno in corso.
È questo il quadro che è stato illustrato stamani nel corso della riunione del Tavolo istituzionale per la qualità dell’aria che, presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente Fernanda Cecchini, ha visto partecipare tra gli altri il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l’assessore all’Ambiente del Comune di Narni Alfonso Morelli, dirigenti e tecnici della Regione, dei Comuni di Foligno e Corciano, dell’Arpa Umbria. “Un incontro con i sindaci delle città più a rischio per quanto riguarda la concentrazione di polveri sottili – sottolinea l’assessore Cecchini – per fare il punto su quanto è stato fatto e individuare su quali misure agire con più forza ed efficacia. L’area di maggiore complessità – rileva – resta quella della Conca Ternana, per la quale abbiamo attivato uno specifico Tavolo, per il riconoscimento dell’Area ambientale complessa della Conca Ternana, che tornerà a riunirsi l’11 dicembre prossimo, concordato insieme all’Assessore alla Salute Barberini per coordinare tutte le azioni utili sul fronte della tutela ambientale e della salute dei cittadini”. Principali responsabili della concentrazione di Pm10, lo evidenziano gli studi sulla caratterizzazione delle polveri fini realizzati da Arpa, sono “il traffico e il riscaldamento domestico a legna che negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica, ha conosciuto una notevole crescita. Non secondario è anche l’andamento climatico”.
Perugia
27/11/2017 19:18
Redazione