Satanismo, il pm chiede il rinvio a giudizio per nove folignati

Il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Perugia Antonella Duchini ha richiesto il rinvio a giudizio per nove umbri, coinvolti nell'inchiesta su satanismo e pedofilia che prese le mosse nel 2002 a seguito della denuncia-querela di una folignate che dichiarò di essere stata stuprata in nome di Satana. La giovane, che nel 2002 aveva diciassette anni, riferì di messe nere e cerimonie orgiastiche (con tanto di sacrificio di animali) consumatesi nel '92. Puntò il dito contro nove persone, tra cui lo stesso padre (su cui pesa una condanna, passata in giudicato, per atti di libidine violenti nei confronti della figlia) riferendo di luoghi e persone con dovizia di particolari. Dopo quattro anni di indagini, il pubblico ministero, titolare dell'inchiesta, ha chiesto al gup Nicla Restivo di rinviare a giudizio, nel corso dell'udeinza preliminare non ancora fissata,i nove presunti satanisti. Pesantissimi i reati ipotizzati: associazione per delinquere, violenza carnale, atti di libidine violenti, atti osceni e corruzione di minorenni. I luoghi in cui si sarebbero consumati abusi e violenze si troverebbero a poche centinaia di metri, in linea d'aria, da Casale, la frazione folignate dove fu uccisa una delle piccole vittime di Luigi Chiatti, più noto come il Mostro di Foligno. Luciano Paolucci, padre di Lorenzo, sostiene che, data anche la coincidenza temporale dei fatti criminosi, i delitti del Mostro e lo stupro di branco in nome di Satana denunciato dalla foligante abbiano una matrice comune. Gli abusi sessuali nel corso di cerimonie di adorazione del Maligno sarebbero avvenuti nella campagna folignate. Il "bosco degli orrori" si troverebbe nell'area compresa tra le frazioni di Sassovivo, Civitella e Cascito, una specie di "triangolo di Satana".