Si fermerà lunedì in tutta Italia il settore dell’edilizia per lo sciopero nazionale legato al rinnovo del contratto bloccato da 18 mesi. E oggi a Perugia i sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno illustrato le motivazioni ma anche le questioni più strettamente regionali che sono alla base dell'agitazione, in un comparto che soffre terribilmente ormai da 10 anni. Su tutte grava la vertenza che riguarda la Val di Chienti - Quadrilatero, e poi temi legati alla manutenzione del territorio e della ricostruzione post sisma. Presenti all'incontro Federico Biagioli, segretario organizzativo Feneal Uil Umbria, Tino Tosti, segretario generale regionale Filca Cisl Umbria, e Augusto Paolucci, segretario generale regionale Fillea Cgil Umbria.
Le manifestazioni per il rinnovo del contratto saranno sei in tutta Italia – è stato spiegato – e l'Umbria parteciperò a quella romana.
Riguardo alle questioni regionali, i sindacati hanno posto l’accento sulla vertenza Val di Chienti – Quadrilatero e chiesto alla Regione l’apertura di un tavolo dedicato per sbloccare la questione a monte: la vertenza in essere ha infatti paralizzato il pagamento da parte della Val di Chienti ad alcune imprese umbre esecutrici dei lavori e ciò sta causando i mancati pagamenti degli stipendi dei lavoratori. Si tratta di un contenzioso tra Val di Chienti e Quadrilatero sul quale ballano 30 milioni ma che pesa sulle spalle delle ditte edili coinvolte nell'appalto. Per questo, i sindacati auspicano che tutti i soggetti interessati, anche grazie all’impegno delle istituzioni, si confrontassero e trovassero tutti insieme una soluzione.
Altra priorità per i sindacati rimane quella di “ridare respiro all’edilizia anche attraverso lavori pubblici e maggiore impegno di cura del territorio, evitando forme di dumping contrattuale e favorendo un lavoro sicuro e di qualità. Permettere di lavorare alla salvaguardia e alla messa in sicurezza di edifici pubblici, come potrebbero essere gli edifici scolastici –hanno concluso-, oltre ad essere un investimento per le future generazioni, potrebbe rappresentare un importante apporto per uscire dalla crisi. Ridando ossigeno ad un settore che già contribuisce per un 5,3 per cento al Pil regionale e che occupa circa 15 mila lavoratori diretti, circa 50 mila se si considera in senso lato il settore delle costruzioni.
Perugia
14/12/2017 09:43
Redazione