Il direttore regionale sanità e welfare Claudio Dario e il commissario straordinario per l'emergenza Antonio Onnis hanno tenuto una videoconferenza in regione. Tra i temi proprio la situazione del personale sanitario che conta ad oggi 408 positivi di cui 103 già guariti e come la Regione abbia reclutato 422 unità aggiuntive all’organico a disposizione, nel dettaglio 178 medici, 127 infermieri, 46 Oss, 29 persone per il contact tracing tra medici e personale amministrativo. Potenziate le Unità speciali di continuità assistenziali, divenute 15 con 83 medici in organico tra Usl 1 e 2. Altro tema delicato è quello delle RSA dove sono stati riscontrati 339 casi di positività di cui 227 relativi ad ospiti delle strutture, con un aumento di oltre 60 unità in pochi giorni, con 6 decessi e 29 ricoveri.
Dario e Onnis hanno invece al momento escluso la necessità di istituire le cosiddette 'zone rosse' sul territorio, anche se è stata ribadita la preoccupazione per alcune aree con eleveta incidenza di contagi, ospedalizzazioni e decessi, in particolare lago Trasimeno, Perugia e territorio assisiate. L'aumento delle mortalità legato al virus per Dario e Onnis dipenderrebbe da un'età molto elevata delle persone infette con poche eccezioni di persone giovani ma pluropatologiche e dunque il massiccio aumento dei morti Covid in Umbria non avrebbe nessuna correlazione con una ipotetica mutazione del virus.
Inoltre anche in Umbria i test antigenici rapidi per il Covid saranno eseguiti dai medici di famiglia. Lo prevede un accordo, legato a quello nazionale, con la Regione che sarà attivo, se non ci saranno intoppi, già dalla prossima settimana. I test forniscono una risposta in massimo 30 minuti. Saranno eseguiti presso gli ambulatori o in strutture messe a disposizione dalle strutture sanitarie. "I medici di famiglia prenderanno in carico - ha spiegato Dario - anche i contatti stretti degli asintomatici degli eventuali positivi". "Da questo accordo - ha detto il commissario per l'' emergenza Antonio Onnis - ci aspettiamo un contenimento della pressione sugli ospedali e una maggiore tranquillità da parte dei cittadini", per un'iniziativa che vuole così riallacciare il discorso relativo al tracciamento degli asintomatici, interrotto da qualche settimana e che invece ora potrà ripartire garzie ai test rapidi