L'arte raccontata in uno storytelling coinvolgente e accattivante dove protagonista è uno degli artisti più controversi, intensi ed innovativi della storia; la musica dal repertorio di un grande cantautore italiano mista ad un reitrepretazione di brani di un mostro sacro del panorama americano degli anni '60; l'enologia unita alla gastronomia dove il bevuto e il mangiato sono la scusa per raccontare una storia fatta di uomini, viaggi e sapori.
Il 'Doc Fest. Direzioni ostinate e contrarie' a Gubbio chiude i battenti con un bilancio di successo, forse la migliore edizione di quelle presentate , grazie alla caparbietà e convinzione degeli organizzatori, l'associazione 'Insieme a Riccardo per i giovani e per Gubbio', nata per ricordare il giovane Riccardo Monacelli prematuramente scomparso, con la collaborazione di numerosi partener pubblici e privati.
Scenario d'eccezione Piazza Grande, colta dai flash nei suoi scorci da vertigine tra Palazzo dei Consoli e Palazzo Ranghiasci; una Piazza Grande inaugurata venerdì sera da Vittorio Sgarbi e dal suo monologo dedicato al Caravaggio. Sulle note di violino ed elettronica composte da Valentino Corvino, in una scenografia scura illuminata dai lampi di luce dell'opera caravaggesca , Sgarbi ha raccontato la forza dirompente dell'arte del Merisi , incompreso nella completezza della sua opera dai contemporanei , affascinati dalle sue luminosità ma non sempre consapevoli del profondo messaggio, consacrato invece dal Novecento che ne capì i valori del realismo (si pensi ai famosi quanto contestati piedi sporchi dei suoi soggetti sacri) e la forza della lotta, anche di classe ( si ricordi la prostituta annegata che ispirò una celebre morte della Vergine ).
Dal substrato popolare dell'arte caravaggesca alle storie di popolo cantate da Francesco De Gregori. Sabato sera il cielo minacciato durante il giorno dalla pioggia, si è schiarito per ospitare, sempre in Piazza Grande, la musica del cantautore di brani immortali come ' Generale' , 'La donna cannone' , 'Alice' che a Gubbio ha portato il suo nuovo disco “AMORE E FURTO – DE GREGORI CANTA BOB DYLAN” . Accompagnato dalla sua storica band, De Gregori ha presentato alcune della 11 canzoni tradotte da Bob Dylan e reintepretate secondo le sue corde , portate nelle piazze dallo scorso 1 giugno, ovvero da quando è partito il suo tour.
Chiusura domenica 7 agosto con due appuntamenti dedicati ad una tavola che ha raccontato storie e sogni . Alla sala Trecentesca l'enologo e imprenditore Riccardo Cotarella nel 20esimo anniversario ha tracciato le vicende di un grande vino e di chi scommise molto su esso, il Montiano del Lazio. La sera invece è stata la volta dell'attore, conduttore televisivo, doppiatore e cantante Andy Luotto che, vestiti i panni da chef, ha raccontato la Luotto Factory , l'azienda nata per diffondere la cucina e i prodotti italiani nel mondo, ma anche per rendere felici i clienti promuovendo esperienze sensoriali e progetti educativi, perchè, ha spiegato al pubblico, tre sono gli aggettivi importanti nella vita, il vero , il bello e il buono . Nulla di più calzante per questo Doc Fest che saluta e rinvia al prossimo anno dopo aver portato sul palco realismo , bellezza e bontà da vendere.
Gubbio/Gualdo Tadino
08/08/2016 10:59
Redazione