Finisce sotto sequestro la Gola della Rocchetta di Gualdo Tadino, un’area dove ricadono i pozzi di prelievo per l’attingimento delle acque minerali. Lo ha disposto il Tribunale di Roma, sezione usi civici, notificando l’atto di sequestro questa mattina ai soggetti interessati, il Comune di Gualdo Tadino, la Comunanza Agraria Appennino Gualdese, la Regione dell’Umbria, l’azienda Rocchetta spa. Il tutto a seguito dell’esposto presentato nel 2017 dall’associazione WWF, nella persona del suo presidente pro tempore Sauro Presenzini , che denunciava procedure anomale nella concessione edilizia relativa ai pozzi di prelievo . Il giudice ha ordinato il sequestro giudiziario dei terreni iscritti al catasto al foglio 44, 45,68, 70 (9 le particelle totali) , ricadenti nell’area della Gola della Rocchetta, delegando per l’apposizione dei sigilli il Comando dei Carabinieri Forestali, affidando la custodia temporanea dei beni sequestrati alla presidente della Regione Umbria e disponendo che copia dell’ordinanza venga trasmessa alla Procura della Corte dei Conti e all’Autorità nazionale anticorruzione. Il sequestro è temporaneo, in attesa dell’udienza fissata per il 12 febbraio 2018.
Sul fatto per il momento non rilascia commenti il sindaco Massimiliano Presciutti che, fuori città, non ha ancora avuto modo di leggere le carte. Raggiunto telefonicamente, si limita solo a far notare la singolarità di un’ordinanza che affida i beni in custodia alla presidente della Regione, la stessa Regione che davanti al Tar è stata citata per un suo atto ritenuto illegittimo dalla Comunanza Agraria.
La notizia del sequestro dell’area della Rocchetta giunge, infatti, nel mezzo di una vicenda giudiziaria che è in corso presso il tribunale amministrativo, chiamato a decidere sulla correttezza o meno della delibera regionale di prolungamento e ampliamento della concessione Rocchetta a seguito del ricorso presentato dalla Comunanza Appennino Gualdese proprietaria dell’area.
Gubbio/Gualdo Tadino
10/01/2018 17:04
Redazione