Che sarebbe stata una finale scudetto Superlega al cardiopalma, era nelle previsioni. Ma già in gara 2 cominciano i clamorosi ribaltoni: e a mordersi i gomiti è la Sir Perugia, che al Palasport di Civitanova getta al vento una clamorosa occasione per mettere un'ipoteca sullo scudetto. Avanti 2 set a 0, con una prestazione per un'ora impressionante, la squadra di Bernardi si rilassa e prima cede il terzo set e poi si fa rimontare dal 16/10 a proprio favore nel quarto, finendo per perderlo e crollare poi al tie break (15/10) nella sfida con la Lube.
Sabato al PalaEvangelisti (fischio d'inizio alle 20.30) si riparte dall'1-1 ma la continuità dovrà essere il mantra per i bianconeri.
Sul parquet marchigiano la Sir vola nelle prime due frazioni: sempre avanti nel primo set, lo chiude facile 25/22. Nella seconda frazione la superiorità è addirittura più netta, De Cecco orchestra a meraviglia, Atanasijevic è incontenibile e al centro c'è un Anzani super. Nel finale c'è il ritorno della Lube, con un Juantorena sempre indomito (nella foto) e un ritrovato Stankovic, ma ai due la spunta ancora la Sir Perugia con un muro pesante (26/24). Sembra fatta ma non è così.
Proprio Stankovic guida la riscossa Lube, imponendo nei primi tempi e a muro. La terza frazione non ha storia ma a parti inverse (25/17). Nella quarta la Sir sembra aver recuperato lo smarrimento (naturale dopo due set ad altissima intensità) e con gli attacchi di Russell e Bata arriva al 16/10. Poi il break che cambia parziale e partita: è Sokolov a salire in cattedra e portare i suoi al 22/22. Tre muri consecutivi (due di Sokolov e uno di Stankovic) regalano il set e il 2-2 a Civitanova. Il Palasport è una polveriera e trascina il sestetto di casa al quinto set, nel quale prendono subito il largo, con una Sir ormai smarrita. Finisce 15/10 e si ricomincia dalla parità. Ma la sconfitta dovrà servire da lezione. Per vincere lo scudetto servirà mantenere la barra dritta per tutta la durata dei prossimi match.