“Il completamento della Perugia–Ancona rappresenta una priorità per la nostra regione. Ma il nostro primo obiettivo, come istituzioni, deve essere quello di tutelare le imprese e i lavoratori travolti dalla richiesta di concordato della società Astaldi”.
È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, annunciando di aver chiesto di “convocare in audizione, in Commissione, il presidente della Quadrilatero, Guido Perosino, affinché renda note a tutta l’Assemblea legislativa le azioni che si stanno mettendo in campo per porre fine ad una situazione che si sta rivelando un vero e proprio tsunami, che sta mettendo seriamente a rischio il tessuto economico e sociale dell’Umbria”.
“Parliamo di 40 milioni di crediti delle imprese umbre – spiega Smacchi -, che coinvolgono un migliaio di lavoratori da mesi senza stipendio nonostante l’opera sia completamente finanziata. Il tutto in un territorio fortemente in difficoltà per una crisi economica senza fine. Rilevo con soddisfazione che nell'incontro tenutosi ieri tra i Presidenti di Regione Umbria e Marche si sta lavorando per attivare due tavoli di concertazione, uno con Quadrilatero, Anas, Astaldi e Regioni interessate e l'altro con i due Ministeri del Trasporto (Mit) e dello Sviluppo economico (Mise) per affrontare la grave situazione in atto. Un fatto positivo che va nella direzione di una assunzione di responsabilità diretta di tutti i soggetti in campo. È però evidente che occorrono strumenti e risorse straordinarie per affrontare questo stato di cose. È necessario, ad esempio, intervenire sui danni indiretti che 15 anni di lavori e 4 fallimenti hanno provocato sul tessuto economico e sociale di un territorio. Come successo dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova occorre un decreto del Governo che tenga conto, con un apposito stanziamento, dei danni e dei mancati guadagni che le imprese umbro–marchigiane hanno subito in conseguenza di 10 anni di crisi e fallimenti prima di Btp, poi di Impresa, poi di Carena ed infine di Astaldi”. “Allo stesso tempo – continua Smacchi - non si può più eludere il tema della normativa alla base del codice degli appalti che ammette e giustifica gare al massimo ribasso e fatte su preziari già superati e vecchi di 20 anni, che di fatto mettono in ginocchio le imprese ancor prima di iniziare i lavori. Inoltre sarebbe sbagliato superare le imprese creditrici attuali ed incaricare altre aziende per il completamento dei lavori, applicando un ulteriore sconto sul preziario che risale al 1998, con la promessa di pagamenti anticipati. Questa manovra - conclude - deve essere respinta e denunciata con forza, perché dopo i danni, anche la beffa sarebbe per tutti noi davvero inaccettabile”.
Perugia
31/01/2019 16:49
Redazione