"Accolgo con grande soddisfazione la notizia che la Giunta regionale ha confermato, per tutto il 2019, gli assegni da 1.200 euro per l'assistenza domiciliare a favore di cittadini con disabilità gravissima, incluse le persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica e quelle in stato di demenza grave tra cui i soggetti con morbo di Alzheimer e di 600 euro per i soggetti con gravissima disabilità non associata a malattia rara". Lo dichiara il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd). “Si tratta – aggiunge Smacchi - di misure e risorse particolarmente attese e importanti, che a partire dal 2017 sono state introdotte per la prima volta in Umbria e hanno da subito rappresentato un valido aiuto per tutti quei nuclei familiari che hanno un proprio congiunto affetto da queste gravi patologie. Interventi per i quali mi sono battuto e da me sollecitati a più riprese, in quanto consentono alle persone più fragili ed in difficoltà di poter essere assistite e curate nell’ambito del proprio contesto familiare, riducendo il ricorso a ricoveri presso strutture esterne". "Ancora una volta la Regione Umbria - prosegue Andrea Smacchi - dimostra una grande sensibilità e una vicinanza reale alle famiglie che si trovano quotidianamente a dover fronteggiare il difficile e impegnativo compito di assistenza. Nel 2018 per interventi di assistenza per gravissima disabilità associata a malattia rara, sono stati erogati ben 57 assegni da 1.200 euro nell'Asl 1 e 46 nell’Asl 2; mentre per la gravissima disabilità non associata a malattia rara vi sono stati 235 casi nell’Asl 1 che hanno avuto corrisposto un assegno di 600 euro e 166 nell’Asl 2. A questi contributi si accompagnano gli assegni, sempre di 1.200 euro, erogati dalla Regione per i casi di Sla, che nel 2018 sono stati 36 nell’Asl 1 e 43 nell’Asl 2". "Al di là della propaganda di qualche ministro abituato a fare passerelle - conclude Smacchi –, la sanità della nostra Regione ci rende ancora una volta orgogliosi, poiché dimostra di porre al centro della sua attenzione i bisogni della persona, garantendo un’assistenza di qualità alle persone malate e soprattutto il rispetto della loro dignità".