Smacchi (Pd), trovare soluzione per Jp Industries

Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), nel corso della seduta d' Aula dedicata ai question time, ha interrogato l' assessore Fabio Paparelli per sapere "quali prospettive e quali interventi si stanno definendo per il rilancio delle attività produttive della Società Jp Industries, con particolare riferimento allo stabilimento umbro di Colle di Nocera Umbra, anche alla luce dei preoccupanti dati di bilancio riferiti al triennio 2014-2017 annunciati dalla società, con perdite nel triennio di oltre 8milioni di euro, e dell' assestamento del fatturato a 26milioni di euro annui, ovvero un fatturato simile a realtà con molti meno dipendenti e lontano dai numeri dei tempi d' oro dell' allora Antonio Merloni". Illustrando l' atto, Smacchi - è detto in un comunicato della Regione - ha spiegato che "il principale motivo dello stallo della Jp è da ricondursi ad una produzione ridotta ai minimi termini a causa principalmente dell' assenza di concessione di crediti da parte degli istituti bancari. Per la piena attuazione del piano industriale servono circa 30milioni di euro per far ripartire a pieno regime la produzione ed evadere ordini già presenti. Negli stabilimenti ex Merloni, tranne una ventina di dipendenti che lavorano in maniera continuativa, per gli altri, circa 200, è in atto una rotazione del personale che impegna i lavoratori solo qualche giorno al mese e contemporaneamente si stanno riorganizzando linee e spazi". "Si tratta - ha osservato - di fatti che inducono a pensare che la proprietà stia definendo una nuova strategia aziendale per tutti i siti produttivi ed in particolare per quello di Colle di Nocera Umbra. Lo sblocco dei crediti è tanto più necessario ed urgente visti i preoccupanti dati di bilancio del periodo 2014-2016 in cui l' azienda ha registrato perdite per oltre 8 milioni di euro, nonostante la stragrande maggioranza degli stipendi dei circa 700 dipendenti sia stata coperta dalla cassa integrazione straordinaria, peraltro in scadenza alla fine di questo anno. Va inoltre evidenziato come proprio per venir incontro alle esigenze di bilancio della Jp, i lavoratori in un recente incontro con la proprietà, si sono messi a disposizione della società accettando un percorso di rilancio dell' azienda che prevede la rinuncia a crediti maturati e non pagati pur di salvaguardare il loro posto di lavoro. È chiaro che la base per una concreta ripartenza della Jp e del suo piano industriale sta nello sblocco delle linee di credito da parte delle banche, ma è altrettanto chiaro come per la credibilità di tutti gli attori coinvolti in questa vicenda sia giunto il tempo di trovare una soluzione che possa salvaguardare impresa e lavoratori". Paparelli ha risposto che "stanno proseguendo gli incontri con il Ministero, e l' ultimo c' è stato il 18 aprile scorso, per definire un' ulteriore interlocuzione con il sistema bancario in grado di garantire le necessarie coperture utili al rilancio produttivo del sito industriale di Gaifana, come previsto nel piano industriale dalla Jp. Per facilitare questo percorso si sta esaminando l' opportunità e la possibilità di supportare l' intera operazione finanziaria anche attraverso un intervento patrimoniale della Jp Industries, il cui titolare Porcarelli ha chiesto di incontrare la Regione Umbria e la Regione Marche. Stiamo fissando l' incontro per i primi di maggio, sperando che si possa registrare un ulteriore passo avanti presso il rilancio del sito".  "Per il resto - ha aggiunto - le azioni sinergiche sono state fatte e avviate ma l' accordo di programma sarebbe stato meglio se si fosse concentrato su un territorio più delimitato. Comunque gli interventi stanno proseguendo: nel mese di giugno 2016 è stato pubblicato un avviso per la reindustrializzazione dell' area. Per la parte umbra, con la dotazione finanziaria di 13 milioni di euro, abbiamo ricevuto 10 domande di contributo, con investimenti pari a 60 milioni di euro, con un incremento occupazionale di 216 unità, e agevolazioni richieste pari a 33 milioni. Va ricordato che ulteriori 9 milioni sono stati utilizzati per la valorizzazione dell' asset produttivo del perimetro umbro marchigiano dell' Antonio Merloni a supporto dei programmi della Jp che in questa fase sta gestendo le fasi industriali dall' amministrazione straordinaria. Sempre con riferimento a valorizzazione attività industriali, il Ministero e le due Regioni si sono rese disponibili a supportare il progetto di ricerca e innovazione attraverso l' attivazione di uno strumento specifico". "Il Piano degli interventi diretti a valere sull' accordo di programma - ha spiegato ancora - si integra con il sistema degli strumenti previsti a livello regionale. Nel giugno 2016 abbiamo pubblicato un avviso a sportello per il finanziamento delle imprese con una soglia di accesso pari a 150 mila euro, per mitigare gli effetti dell' industrializzazione in quell' area. L' avviso si è concluso a luglio, investimenti ammessi pari a 20 milioni di euro, contributo concesso 3,9 milioni di euro. Inoltre si è intervenuti anche in termini di rafforzamento dell' azione della Regione per gli incentivi alle imprese per assunzione di lavoratori provenienti dal bacino ex Merloni. Abbiamo poi definito un progetto di riqualificazione e conversione industriale avviando un percorso di politica attiva per 610 lavoratori in cassa integrazione straordinaria. Ci sono poi sinergie e integrazioni con altri strumenti, come il Cresco, sia con misure agevolative previste dalla legge di stabilità 2016. C' è poi il tema delle aree interne, che rappresenta la messa a regime di interventi sistemici sulle condizioni che possano assicurare le condizioni di base, istruzione, sanità, trasporti utili per favorire le precondizioni per una maggiore competitività territoriale". Nella sua replica Smacchi ha sottolineato "l' importanza dell' incontro del 18 aprirle e la disponibilità finalmente di Porcarelli per dare garanzie per lo sblocco dei debiti". "A fine anno - ha ricordato - scade la nuova proroga data per gli ammortizzatori".