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Spoleto: campionato Italiano a Squadre in carcere

Sabato 7 aprile presso il carcere di massima sicurezza di Spoleto si terra' un incontro di serie C del Campionato Italiano a Squadre 2018.

Sabato 7 aprile presso il carcere di massima sicurezza di Spoleto si terrà un incontro di serie C del Campionato Italiano a Squadre 2018. A sfidarsi sono le squadre dell’A.S.D. folignate “Diamoci Una Mossa” e quella dell’A.S.D. viterbese “Bobby Fischer”. Un match che offre una nuova possibilità, ai detenuti frequentatori del corso scacchi della struttura detentiva di Spoleto, di cimentarsi con scacchisti esterni. Saranno quindi cinque i carcerati (quattro giocatori, più il capitano non giocatore) che cercheranno di strappare la vittoria alla squadra ospite, giocandosi lo scontro diretto per la promozione in serie B. Non mancheranno le autorità di spicco che saranno presenti all’evento. Ha confermare la loro presenza sono stati il Direttore Nazionale del Campionato Italiano a Squadre, nonché Consigliere della Federazione Scacchistica Italiana, Fabrizio Frigeri; il Presidente del CONI Umbria, Domenico Ignozza; il Delegato Regionale per l’Umbria della F.S.I., Egidio Cardinali; l’istruttore FIDE (Fédération Internationale des Échecs), Mirko Trasciatti e la direzione della casa circondariale di Spoleto. “Confermo con entusiasmo la mia presenza, rimarcando il valore del progetto degli scacchi in carcere che sta promuovendo Mirko Trasciatti” sono queste le parole di Frigeri. Un progetto che è stato capito in tutta la sua totalità, sia dalla dirigenza del carcere che autorizza costantemente le iniziative di questo genere, sia dalla FSI che fino ad ora ha approvato quelle proposte. Il progetto CONI “Sport in carcere” nato nel 2015 ha dato la possibilità ai detenuti di molte carceri di imparare non solo il gioco degli scacchi, ottimo strumento di reintegro sociale, ma l’opportunità di avere un qualcosa che permetta loro di ragionare, analizzare e soprattutto riflettere. Alcuni di loro tramite degli scritti hanno dichiarato di aver provato lo stesso “sballo” che gli provocava l’eroina, altri invece scrivono che attraverso gli scacchi il loro soggiorno in carcere risulta essere meno pesante. Ora hanno qualcosa a cui pensare, un passatempo. La mancanza della loro famiglia, della loro libertà, la visione di quei muri così spessi e freddi, per alcune ore al giorno passano in secondo piano. Grazie agli scacchi possono svagarsi, e non pensare costantemente ai loro problemi. Ogni pomeriggio infatti, si incontrano presso le aule scolastiche dell’istituto detentivo e si sfidano in partite a tempo lungo. A loro disposizione sono stati lasciati dei set di legno e degli orologi analogici. “Quando vado da loro, mi sembra di andare al circolo, dove oltre a tenere la mia lezione si discute delle partite giocate dai grandi degli scacchi, o si gioca un po’ in amicizia.” Dichiara l’istruttore del corso, Trasciatti. “Ora siamo al terzo anno di corso, e in questo periodo ho visto molta gente passare. Chi si fermava per curiosità, chi veniva a qualche lezione, chi era interessato a migliorare e chi lo faceva per non pensare ai problemi. Tutti però alla fine sono rimasti! È anche vero che alcuni detenuti non sono più tornati, ma non per loro volontà. Il tempo in quelle mura per loro era terminato. Il trasferimento o la libertà dopo molti anni di reclusione li attendeva!” continua Trasciatti. La mission di questo progetto è quello di reintegrare socialmente i detenuti alla fine del loro percorso detentivo, cercando una volta fuori di dare a loro le basi per effettuare le scelte nel modo migliore, cercando di non rifare gli stessi errori. È stato già provato che il corso di scacchi porta benefici, non solo alle persone “normali”, ma anche a chi ha problemi di qualsiasi natura. Le parole di Trasciatti in merito alla mission del progetto sono state concise. “L’obiettivo che mi sono posto è quello di aiutarli nel modo migliore offrendo loro le conoscenze di cui dispongo e permettergli di giocare a scacchi nel modo che tutti conosciamo, con persone diverse, con l’agonismo, e con i mezzi di aggiornamento a nostra disposizione.” Grazie al negozio bolognese “Le Due Torri” srl, in particolare Lorenzo Benetti, con il quale è stata effettuata una convenzione sui loro prodotti; alla rivista “Torre & Cavallo”, in particolare con Roberto Messa, che ha regalato un anno di abbonamento periodico mensile; e all’Associazione Scacchistica Italiana Giocatori per Corrispondenza, che hanno donato il loro YearBook, i detenuti sono costantemente aggiornati sulle vicende scacchistiche di tutto il mondo. Ora alcuni di loro si stanno preparando per il match internazionale in programma nei prossimi mesi. L’evento sarà una partita a squadre tra i detenuti del carcere di Spoleto e quelli del carcere di Chicago che si sfideranno in un doppio incontro (andata e ritorno) su cinque scacchiere. L’istruttore americano Mikhail Korenman è già stato artefice di altri due incontri internazionali, il primo con la Russia e l’ultimo con il Brasile.

Foligno/Spoleto
28/03/2018 10:33
Redazione
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