E' il giorno della festa del Maggio di San Pellegrino quello odierno, il giorno più atteso di tutto l'anno da parte dei maggiaioli della piccola frazione del gualdese che dal pomeriggio inizieranno le operazioni e i riti legati all'alzata del grande pioppo al centro del borgo.
Dopo la benedezione da parte del parroco Don Luigi Merli, i maggiaioli, vestiti con un sacco di iuta , con il classico fazzolettone bianco e verde, al grido " forza lupi" scenderanno a valle per il taglio dei due pioppi, uno grande l'altro piccolo che, una volta uniti , saranno issati nella piazza del paese . Un'operazione, quella del taglio, delicata e complessa , seguita dal trasporto degli alberi lungo il braccio di San Pellegrino, aiutati da uno sterzetto. Intorno alle 22 il via alla scortecciatura dei pioppi, fatta a colpi di accetta, quindi la giunta e poi la spettacolare fase dell'innalzamento con corde e scale. Il capomaggio al grido " San Pellegrino " inciterà i maggiaioli nella spinta per giungere a notte fonda alla sistemazione definitiva del Maggio in posizione verticale nella grande buca scavata al centro della piazza del borgo.
Il tutto tra abbracci, lacrime di gioia e festa grande che si ripete immutata da secoli , in onore del patrono del borgo , il Santo Pellegrino morto nel 1004 nella zona dell'antico castello, travolto da un'alluvione . Il suo bastone fiorì miracolosamente e i buoi che trasportavano la sua salma su un carro si fermarono nel punto in cui la Divina Porvvidenza decise che dovesse essere innalzata una chiesa in suo onore, l'odierna chiesa di san Pellegrino per l'appunto.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/04/2018 13:28
Redazione