Si è svolta martedì pomeriggio presso la sede della Prefettura di Ascoli Piceno una riunione con Anas cui hanno preso parte i prefetti di Ascoli, Dott.ssa Rita Stentella; il Prefetto di Perugia, Dott. Claudio Sgaraglia; la Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno, Arpam (agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche), CIP (consorzio idrico del Piceno) ed esponenti delle forse dell’ordine, tra gli altri. Presente anche il Capo Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli. L’amministrazione comunale nursina era rappresentata dal Sindaco, Nicola Alemanno e dall’Assessore agli Affari Generali, Giuseppina Perla. Sul tavolo della riunione, prevista dopo l’incontro avvenuto lo scorso 27 novembre, la scottante problematica della viabilità Umbria – Marche. Anas ha comunicato che la bretella da relaizzarsi a valle della galleria Cesaronica e del viadotto Rozzi non ha ottenuto il ‘via libera’ di Arpam del Consorzio Idrico del Piceno, che conta circa 300 mila utenze, e dello stesso comune di Arquata. La soglia ‘di rischio’ è risultata ineliminabile per la fase di bitumazione. L’ing. Soccodato di Anas ha annunciato l’ipotesi di studio di un’altra bretella, da realizzarsi in alzata di monte, che presenta meno problematiche idorgeologiche ma una forte complessità ingegneristica. Entro il mese di febbraio 2019 sarà verificata la fattibilità del nuovo by pass. “Non è possibile né tollerabile che ancora ad oggi, dopo 27 mesi dal sisma, non si sia arrivati a definire una soluzione certa” ha detto con fermezza, seppur deluso e amareggiato il Sindaco Nicola Alemanno che però si è battuto per ottenere il massimo in questo ennesimo tavolo istituzionale. “Nel brevissimo termine e comunque in vista della prossima edizione della mostra mercato del tartufo verranno totalmente e definitivamente annullate le finestre orarie sulla SP 64 – ha detto il primo cittadino - con la garanzia, da parte di Anas, di non chiudere mai il collegamento Umbria-Marche, anche procrastinando l’inizio dei lavori sulla galleria Cesaronica e sul viadotto Rozzi”. E’ stato dunque ipotizzato un nuovo cronoprogramma che prevede per il 2019 la realizzazione di tutte le opere sulla SP 64, a valle e a monte della SS 685. Solo al completamento dell’una o dell’altra opera potranno iniziare i lavori sulla Cesaronica che dovrebbero concludersi dopo 8 mesi. “Resta quindi la delusione – conclude Alemanno – che seppure si sia riusciti ad avere 125 milioni di euro per il ripristino della viabilità Umbria-Marche (su 900 milioni totali affidati ad Anas) questo non abbia comportato una risposta adeguata in termini di tempo. Purtroppo il terremoto, salvo per i terremotati, sembra non essere più una priorità per il Paese”. A riguardo il Capo Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli si è impegnato a rappresentare ulteriormente la situazione al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.