Studenti folignati a scuola con Staino

L’organizzazione delle Nazioni Unite aveva indetto il 2008 come Anno Internazionale dei Diritti dei Bambini, in seguito alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sottoscritta a Nizza nel 2000. Proprio in questo contesto, così come sottolineato dall’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Foligno Salvatore Stella, si inserisce l’incontro tenutosi nei giorni scorsi tra 90 studenti folignati e il noto vignettista Sergio Staino. Presso la saletta dell’Auditorium san Domenico sono accorsi, come detto, i ragazzi della scuola media Piermarini, insieme a quelli del I° circolo didattico e del II° circolo didattico scuola elementare Santa Caterina che con l’occasione hanno mostrato al disegnatore senese, coadiuvato da suo figlio, le loro opere.. osservate con molta attenzione. Ma l’incontro, coordinato da Roberto Lazzerini, membro del Comitato scientifico de l’Officina della memoria, era l’occasione per far riflettere i giovani su una realtà sociale come quella dello sfruttamento del lavoro minorile; piaga che coinvolge purtroppo anche il nostro Paese. Su questo tema la CGIL-SPI, che insieme anche al Comune di Foligno organizzava l’evento, ha fornito dei dati sui quali basare la riflessione, numeri importanti che evidenziano come in Italia siano circa 500.000 i bambini, soprattutto stranieri, che lavorano dalle due alle quattro ore pomeridiane per contribuire al sostegno economico familiare, causa molto spesso dell’abbandono della scuola. Nelle oltre due ore insieme agli studenti, Staino ha mostrato le basi del suo lavoro, spiegando la nascita della sua passione, ma anche quali sono gli spunti per le sue vignette. Un lavoro certamente affascinante che ha innescato le domande da parte degli studenti. Al termine della mattinata Staino ha autografato ogni singola copia del suo libro “cento candeline”, ideato in occasione del centesimo anniversario della CGIL, opera di cui la stessa organizzazione sindacale ha omaggiato ogni singolo studente. Una mattinata di sicuro piacere per i ragazzi presenti, ma soprattutto un’occasione per far riflettere su una piaga sociale, il lavoro minorile, e sul fatto che ogni bambino ha il diritto di vivere la sua infanzia.