Su Trg è andato in onda il faccia a faccia Goracci-Barboni

"Stando al giudizio del centrosinistra d'opposizione non ne avremmo azzeccata neppure una in questi cinque anni". "L'Unione non si è voluta per l'arroccamento di Rifondazione e Verdi che hanno rifiutato anche la nostra proposta di primarie". Sono solo due delle dichiarazioni tratte dal primo "faccia a faccia" televisivo tra i candidati a Sindaco del centro sinistra, Orfeo Goracci - sindaco uscente sostenuto da Prc, Verdi per Gubbio e lista civica "Sinistra unita" - e Paolo Barboni - ex sindaco, appoggiato da una coalizione composta da Ds, Margherita, Sdi, Pdci, Udeur e Italia dei Valori. Il confronto - andato in onda ieri sera alle 22.30 su TRG (in replica oggi alle ore 12.30 e alle ore 15) - ha permesso di ripercorrere alcuni dei temi infuocati dell'attuale campagna elettorale eugubina, vissuta attraverso le divisioni sia a sinistra (dove sono già due gli schieramenti secondo uno schema non nuovo, ma presente dal '93 ad oggi) ma anche a destra (con due candidati già in campo, Chiocci per An e Fiorucci per "Destra eugubina" e almeno un terzo prevedibile con Forza Italia). I temi toccati sono stati principalmente politici: "L'Unione non è stata raggiunta ma ancora potrebbe esserci un miracolo - ha sottolineato Goracci, facendo capire che resiste un minimo margine di "riunificazione". "Ad ogni modo - ha spiegato il sindaco - ci sono state forzature soprattutto nella valutazione dei 5 anni di questo mandato". Barboni ha replicato con aplomb: "Se forzature ci sono state, sono state soprattutto dalla maggioranza. I matrimoni si fanno in due. Abbiamo proposto le primarie, e i tempi c'erano, ma non sono state accettate. In Puglia va bene e Vendola diventa presidente. Qui evidentemente c'è un gioco delle parti". Sulle primarie Goracci è lapidario: "Non le avrei temute, ma non c'erano i tempi tecnici. E a una settimana dal voto politico, sarebbero state laceranti per la sinistra". Non sono mancati riferimenti anche al caso-Albo (ex segretario Ds e ora capolista di "Sinistra Unita" in appoggio a Goracci) e al travaso di candidati da uno schieramento all'altro: "Quando si sono dimessi assessori della nostra Giunta non ci siamo strappati le vesti" ha ironizzato Goracci, "non capisco il clima pesante intorno ad Albo, che ha seguito un percorso coerente". "Il segretario fino ad aprile diceva no a qualsiasi alleanza con Rifondazione - ha replicato Barboni - poi a giugno ha cambiato radicalmente indirizzo. Siamo certi che l'elettorato diessino non lo seguirà". Non sono mancati riferimenti anche all'attualità, in particolare la viabilità: "La battaglia per la Pian d'Assino non è finita - ha ricordato Goracci - anche se il ruolo del comitato e dei cittadini è stato determinante". "Plauso al comitato - ha aggiunto Barboni - ma ricordiamoci per il futuro che la restante parte di 219 e la Contessa richiederanno investimenti molto più consistenti. Una scelta dovrà essere fatta". La battuta finale, più deamicisiana, è riservata al passato (fine anni '80) quando Barboni era sindaco e Goracci suo assessore (entrambi nelle file Pci): "Già si vedeva che Goracci aveva un buon rapporto con il territorio" ha commentato Barboni; "Barboni è stato un buon sindaco ma fino al '93" ha commentato sorridendo Goracci. Un finale tutto sommato cavalleresco in attesa dei prossimi confronti.