“Mai ricevuti quegli 8 milioni di euro”. Replica così il presidente del cda di Tagina Ceramiche d'Arte di Gualdo Tadino Mario Moriconi alle affermazioni dell'assessore regionale Fabio Paparelli rese in consiglio regionale su interrogazione del consigliere Smacchi e diffuse dalla nota stampa regionale. Paparelli aveva riferito di un supporto della Regione per Tagina con investimenti di 8milioni di euro per il nuovo impianto. Le parole dell'amministratore regionale, così riportate, hanno dato adito a interpretazioni che non sono piaciute al cda di Tagina che con il suo presidente ha voluto precisare.
“Non abbiamo mai ricevuto soldi dalla Regione, semmai garanzie su mutui da noi contratti. L'investimento di 8 milioni di euro è tutto nostro”. Moriconi dettaglia questo finanziamento servito per acquistare una nuova linea di produzione : 3 milioni e mezzo di euro deriva da un leasing contratto con la società ICCREA; 3 milioni da un mutuo acceso presso Unicredit che per metà ha avuto la garanzia di Gepafin ( 1 milione e mezzo di euro ), mentre per la restante parte con ipoteche sulle proprietà di Tagina; un ulteriore milione di euro è arrivato dalla ricapitalizzazione dei soci.
La precisazione di Moriconi arriva in un momento delicatissimo di Tagina giunta ad un bivio: o andare al fallimento o siglare l'acquisto da parte di un altro soggetto industriale ( Gambini di Sassuolo il più accreditato che tuttavia ancora non ha formalizzato alcuna proposta, seppur ha confermato martedì scorso alla presidente Marini le sue intenzioni) .
Attualmente l'azienda ha presentato in tribunale istanza di concordato in bianco per bloccare i creditori e provare a dare un futuro a Tagina attraverso la vendita :” Perchè – afferma Mario Moriconi a Trg – il nostro obiettivo è e resta quello di non chiudere questa azienda e garantire ancora un lavoro ai 200 dipendenti della stessa”. Dipendenti che da novembre scorso non percepiscono stipendio, eccezion fatta per una parte di tredicesima, né hanno avuto accesso alla cassa integrazione in deroga .
La pratica della cassa è bloccata all'Inps che, in questa situazione di assenza di un concordato in continuità, ovvero di una reale prospettiva di rilancio dell'azienda, non può dare via al mandato di pagamenti . Tagina da parte sua è pronta a fare un passo avanti sul fronte della cassa integrazione : “Come azienda siamo disposti ad anticipare i soldi per i lavoratori previa autorizzazione del giudice – spiega Moriconi – Inps dovrà però darci indicazioni più chiare sull'accoglimento o meno della domanda di cassa”.
Gubbio/Gualdo Tadino
17/03/2018 11:00
Redazione