E’ arrivata in questi giorni sul tavolo del Sindaco Filippo Stirati, della Giunta, dei Consiglieri Comunali una nota a firma delle Associazioni ATESU (Tutela degli Ecosistemi e della Salute), ISDE Italia Provincia di Perugia (Medici per l’Ambiente) e Italia Nostra, per chiedere chiarimenti in merito a decisioni dell’Amministrazione sull’istallazione di tecnologia di ultima generazione a radiofrequenze 5G nel territorio comunale. Tale interventi per nuove antenne o implementazione di quelle esistenti sul territorio nazionale, sono a carico delle società private ma riguardano direttamente le competenze dei Sindaci, quale autorità sanitaria e chiamano in causa l’articolo 32 della Costituzione (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività). Questo perché, in mancanza di studi scientifici approfonditi, svolti da soggetti terzi rispetto alle società produttrici coinvolte, non sono prevedibili e accertabili i rischi sull’uomo e sull’intero eco-sistema. « La motivazione di tale richiesta - spiegano i firmatari della lettera, rispettivamente l’ingegnere Mario Franceschetti, il medico Giovanni Vantaggi e il geologo Ubaldo Scavizzi - non è quella di ostacolare o demonizzare lo sviluppo tecnologico né creare ulteriori allarmismi, in una fase estremamente difficile per le pesanti conseguenze sanitarie, economiche, sociali legate al Covid 19, quanto quella di fare chiarezza e dare risposte ai cittadini su un’applicazione che sta registrando da più parti posizioni contrapposte su possibili implicazioni per la salute e su eventuali rischi biologici. Non ci sembra che, a tutt’oggi, ci sia stato a Gubbio, a garanzia di tali tutele, un dibattito pubblico né un’informativa approfondita. Non sappiamo se sono pervenute domande da parte di società telefoniche per l’istallazione di nuove antenne o implementazione di quelle esistenti per telefonia 5G e sue varianti (4G+, 4GPlus, 4GEvoluto), se ci sono istruttorie amministrative in corso, se sono stati dati pareri di qualunque pronunciamento in merito dagli organi istituzionali (Sindaco, Giunta, Commissioni Consiliari), se si è comunque proceduto alla ricognizione delle antenne presenti nelle aree del territorio comunale, quelle attive e quelle autorizzate. In soli 14 mesi, alla data del 13 maggio - prosegue la nota - oltre 400 tra Sindaci e Consigli Comunali di tutta Italia hanno emanato ORDINANZE ‘STOP 5G’, in base al ‘PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, soprattutto in relazione alla esposizione cumulativa alle radiazioni di radiofrequenza a bassa intensità; 2 REGIONI (Marche e Toscana) hanno approvato MOZIONI per bloccare la sperimentazione 5G, visto che la IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro) ha classificato i CEM (Campi Elettro-Magnetici) come CANCEROGENI di classe 2B, e anche presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica sono state depositate varie interrogazioni parlamentari. Invitiamo, pertanto, la cittadinanza a mobilitarsi per chiedere un pubblico dibattito poiché, come sopra ricordato, gli effetti sulla salute delle onde 5G non sono ancora noti e, a fronte della grande preoccupazione di parte della comunità scientifica, chiediamo al Comune di Gubbio un pronunciamento circa l’applicazione del ‘PRINCIPIO DI PRECAUZIONE’, come previsto dalla legge, TESTO UNICO DELL’AMBIENTE n. 152 del 2006 ».
Gubbio/Gualdo Tadino
28/05/2020 10:49
Redazione