"È impossibile ringraziare uno a uno tutti coloro che in questi giorni non semplici mi hanno tributato parole d’affetto e di riconoscimento per i 16 anni trascorsi a Gubbio, prima da giocatore, poi da dirigente, quindi da tecnico delle giovanili e infine da mister della squadra maggiore".
Si apre così la lettera diAlessandro Sandreani, bandiera indiscussa del Gubbio nell'ultimo quindicennio. A queste righe lo storico capitano della squadra rossoblu, tecnico dallo scorso aprile, quando rilevo' la guida del Gubbio dalla mediocre gestione Cornacchini-Pagliari portando in salvo la squadra, ed esonerato dal club di patron Notari dopo la sconfitta di Renate (12 punti in 13 gare) affida il suo saluto e anche il suo intimo grazie, rivolgendosi alla citta' e ai tifosi.
"Non posso far finta di nulla su quanto è accaduto, sulle reazioni emotive, sia personali, sia di tantissima gente di Gubbio, tifosi meravigliosi, che mi hanno emozionato con le loro parole, i loro messaggi, le loro testimonianze d’affetto. Sono orgoglioso e felice di aver dato loro sedici anni di amore. E non posso cancellare 16 anni e tutte le persone che hanno lavorato, gioito, sofferto accanto a me in un solo minuto, tanto è bastato per dirmi che la storia era finita. Si dirà, il calcio è questo. Mi piace ricordare la chiamata alle armi dello scorso campionato. C’ho messo la faccia per amore di questi colori. Non era facile, tutt’altro, centrare la salvezza. E lo abbiamo fatto quando la serie D era dietro l’angolo. Poi ho pensato. Il destino targato rossoblù mi vuole su questa panchina, è la mia storia, è il mio percorso. Un destino che richiedeva magari maggior tempo per un progetto sul quale credevo. E in fin dei conti la squadra è in linea con gli obiettivi della stagione (e con un pizzico di buona sorte potevamo essere anche oltre…), al momento salva e tra i primissimi posti per minutaggio dei giovani impiegati. Mi tornano in mente gli anni da calciatore dove di questi momenti pallonari difficili ne abbiamo passati e superati con unità d’intenti, sacrificio, umiltà e condivisione. Questa volta non è stato possibile. Tutto è finito all’improvviso, troppo all’improvviso".
Un passaggio che cela ma non del tutto la profonda delusione per non aver potuto condurre fino al termine il progetto avviato e che certo i risultati non ancora brillanti (figli anche di episodi che nel calcio ci stanno) non avevano certo compromesso. Ma la lettera di Sandreani non va oltre questo semplice accenno. Non c'è polemica anche se non c'è alcun riferimento alla società rossoblù. La conclusione della lettera è un ennesimo appello ai tifosi:
"Cari tifosi, ora non mollate. I ragazzi hanno bisogno del vostro sostegno e sono sicuro che non vi deluderanno e raggiungeranno l’obiettivo della società. Voglio ringraziare la nostra curva, il nostro cuore pulsante, la nostra forza che ci ha spinto a gettare il cuore oltre e a scalare ogni montagna con orgoglio e passione. Porterò per sempre nel cuore questa città, tutte le persone che anche per un solo istante mi hanno regalato qualcosa".
Gubbio/Gualdo Tadino
30/11/2018 07:17
Redazione