Inaugurata ieri sera a Gubbio una via al poeta Umberto Ajò, nato il 25 gennaio 1934 a Gubbio, dove è prevalentemente vissuto, e dove è morto il 28 marzo 1991.
L’iniziativa, promossa dal Comune d’intesa con il comitato ‘Movimento Internazionale neoumanista – III° Millennio di Roma’, rende omaggio all’uomo e letterato a 30 anni dalla scomparsa, avvenuta a soli 57 anni.
In Sala Consiliare, insieme alle istituzioni, interventi di amici, estimatori e parenti, a ricordare una sfortunata esistenza segnata da lutti familiari, come la morte della sorella Laura, dalle persecuzioni razziali per l’origine ebrea e una malattia che in giovane età lo costrinse a interrompere gli studi liceali e lo rese quasi cieco. Ajò continuò tuttavia da autodidatta e spaziò in molti campi, dalla poesia alla filosofia, dall’antropologia al folklore, alla psicologia, passando per la politica e la militanza nell’allora PCI, sempre rivelando una natura profondamente passionale e tormentata.
Tra gli intervenuti Gabriele Panfili, Anna Buoninsegni Sartori, Patrizia Biscarini, Giorgio Marinelli Andreoli, Paolo Brancaleoni, Marisa Leonardi Barbi.
Molte le pubblicazioni in versi che giovarono a Umberto Ajò premi nazionali e una rete di relazioni significative, come quelle con Ungaretti, Antonello Trombadori, Leo Magnino e Walter Mauro. Tra le pubblicazioni in versi ci sono “Fuochi sull’isola” (1956), “Il pianeta incatenato” (1970), “Poesia controvento” (1977), “Galassie e comete per Soledad” (1988); inoltre, il radiodramma “Sinfonia di noviluni” (1959); la monografia “Storia dei Ceri: studio sul folklore eugubino” (1982).
La lapide in marmo che indica ‘Via Umberto Ajò’ è stata realizzata da Giuseppe Allegrucci, di recente eletto presidente dell’Università dei Muratori.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/07/2021 07:08
Redazione