Unesco. Ricci (centrodestra) propone un "gruppo di lavoro permanente" a sostegno delle candidature umbre

Il riconoscimento a "Patrimonio Mondiale UNESCO" determina, cita Claudio Ricci (consigliere regionale dell'Umbria), un'ampia promozione internazionale (includente una maggiore potenzialità attrattiva di risorse, pubbliche e private, per la tutela e valorizzazione, anche afferenti alla Legge 77/2006), nonché un incremento del turismo culturale valutabile (secondo le esperienze internazionali) attorno al 15/20% anche sviluppando una maggiore promozione per l'intera Regione. Oltre ad Assisi (primo sito umbro, nel 2000, inserito nella lista del Patrimonio Mondiale) ne fanno parte, attualmente, la chiesa di San Salvatore (Spoleto) e il Tempietto sul Clitunno (Campello) nel quando del "sito seriale" dei Longobardi in Italia. Inoltre risultano già inseriti nella "lista dei tentativi" (come candidati) ufficiali (del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo) Orvieto, la Valnerina con la Cascata delle Marmore (tale candidatura è stata ora proposta in due ambiti autonomi: le bonifiche benedettine e la cascata delle Marmore), Gubbio (con la festa dei Ceri come "estensione" dei sito seriale "immateriale", già riconosciuto, delle macchine lignee nelle feste tradizionali) nonché sono in itinere le proposizioni di Perugia nel "sito seriale" italiano legato alle valenze etrusche, la foresta fossile di Dunarobba (Terni), la festa di Calendimaggio in Assisi e la Quintana di Foligno (queste ultime due candidature fra i "beni immateriali"). Claudio Ricci propone, in una mozione presentata al Consiglio Regionale, di costituire, nell'ambito dei settori cultura e turismo, un "gruppo permanente di lavoro" che svolga un "monitoraggio" sullo stato tecnico, anche per l'incisiva propulsione, delle candidature in atto nonché di quelle prevedibili in futuro visto che la "rete dei siti UNESCO", rappresentando le punte di eccellenza del patrimonio culturale e ambientale, è determinante per la promozione della Regione Umbria a livello internazionale (attualmente sono 51 i siti UNESCO italiani, al primo posto fra gli Stati membri, su un totale mondiale di 1031 per quanto attiene ai "beni materiali").