In tempi di crisi e di forte difficoltà per il mondo del lavoro e per i pensionati, organizzare una festa del sindacato può sembrare fuori luogo, ma non se la festa assume il significato dello stare insieme, del dialogo e del confronto. È questo lo spirito che ha caratterizzato la Festa territoriale delle Camere del Lavoro di Foligno, Bastia Umbra, Spoleto e Valnerina che si è tenuta presso la sala polivalente Ca' Rapillo di Spello.
Oltre 400 persone hanno partecipato prima alla tavola rotonda organizzata dalla Cgil, sul tema "Una nuova società in tempo di crisi" e poi alla cena sociale e alla serata danzante a seguire.
Il dibattito, aperto dal responsabile della Cgil territoriale, Ulisse Mazzoli, ha visto confrontarsi sui temi della crisi e delle possibili strategie per uscirne, rappresentanti del sindacato (Mario Bravi e Vincenzo Sgalla (nella foto) segretari della Cgil dell'Umbria e di Perugia), delle imprese (il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni e quello di Confindustria Foligno, Giuseppe Metelli) e delle istituzioni locali (c'erano i sindaci di Foligno, Nando Mismetti, di Bastia Umbra Stefano Ansideri e quello di Spello, Sandro Vitali). A coordinare il dibattito, il direttore di Trg, Giacomo Marinelli Andreoli.
Il dibattito andrà in onda stasera in una puntata speciale di "Link" registrata in esterna.
Unanime il giudizio sulla gravità della crisi e sulla necessità di una immediata inversione di tendenza rispetto alle politiche dell'austerità e del rigore. Dai sindaci, in particolare, un grido d'allarme sulla nuova emergenza per le casse dei comuni, che, anche in seguito alla abolizione dell'Imu, non riescono a pagare fornitori e aziende. Dal mondo dell'impresa, invece un richiamo alla necessità di ridurre le tasse sulla produzione e sul lavoro. Un punto di convergenza, questo, anche con il sindacato, come ha dimostrato il recente accordo tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria su fisco, sistema industriale e spesa pubblica.
Diverse invece le posizioni su altri temi, come il welfare ("non un costo, ma un fattore che favorisce lo sviluppo, come dimostrano i paesi scandinavi", secondo la Cgil), la tassazione dei grandi patrimoni (altro intervento assolutamente necessario secondo il sindacato) e l'operato degli ultimi governi. In particolare, la Cgil sottolinea il danno subito con la riforma delle pensioni (avviata dal governo Berlusconi e conclusa da quello Monti-Fornero) per migliaia di lavoratori umbri che, alle soglie ella pensione, si sono visti rinviare di 5-6-7 anni il meritato riposo.
Ma quali possibili soluzioni per uscire dalla crisi? "Noi la nostra proposta l'abbiamo presentata da tempo - ha detto Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria - e si chiama Piano per il Lavoro. È infatti non più rinviabile un radicale cambiamento delle priorità dell'azione politica del governo, rimettendo al centro il lavoro, gli investimenti, una seria politica industriale e una redistribuzione dei redditi che vada a ridurre quelle disparità e diseguaglianze macroscopiche, che sono,non solo conseguenza, ma concausa della crisi stessa".
Gubbio/Gualdo Tadino
12/09/2013 12:22
Redazione