L' Usl Umbria 1 esprime cordoglio per la scomparsa di Fabrizio Ciappi, il neuropsichiatra che è stato direttore del Centro di salute mentale di Città di Castello e ha contribuito a portare avanti il modello di psichiatria di comunità. La direzione aziendale e tutti i colleghi e amici - è detto in una nota dell' azienda sanitaria - che hanno avuto modo di conoscerlo nell' ambito professionale indirizzano "profonde condoglianze a tutta la famiglia". Ciappi fu neuropsichiatra, direttore del dipartimento di salute mentale della ex Asl 1 della Regione Umbria, professore presso varie scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina dell' Università di Perugia. Fu fra i membri fondatori di Psichiatria democratica e contribuì, in Umbria, insieme a Carlo Manuali, all' affermazione del modello di psichiatria di comunità, che ebbe in seguito il suo riconoscimento ufficiale nella Legge 180 del maggio 1978, che riformò profondamente la psichiatria in Italia attraverso la chiusura degli ospedali psichiatrici e l' affermazione della salute mentale come un diritto fondamentale e un importante obiettivo sociale. Ha iniziato la sua carriera presso gli ospedali psichiatrici di Arezzo e Perugia prima di passare al lavoro territoriale presso i Centri di salute mentale di Perugia centro prima e Città di Castello poi. La sua carriera si è contraddistinta - si legge ancora nel comunicato - per una lunga e proficua attività clinica a fianco dei malati e delle loro famiglie, mantenendo sempre elevato l' impegno non solo tecnico, ma anche sociale e politico in difesa dei più deboli. In virtù della sua "ampia cultura e competenza scientifica, ha portato il suo contributo attivo e sempre originale in seminari, conferenze e pubblicazioni su temi riguardanti psichiatria, neuroscienze ed epistemologia, lavorando con scienziati e intellettuali famosi come Oliver Sachs, EdgarMorin, Henry Atlan, Heinz von Foerster, Ilya Prigogine, Douglas Hoffstadter e molti altri.