Non vuole palcoscenici il vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi, di pulpiti o altari gli bastano quelli delle chiese della sua diocesi dove ogni giorno dice messa. Per questo non gradisce il codazzo, soprattutto di sfumatura politica, scaturito alle sue dichiarazioni sulla cerimonia di inaugurazione della nuova Valdichienti, rese ieri a Radio Gente Umbra, la radio della diocesi. Le polemiche non gli piacciono, ma la questione che ha sollevato resta .
Giovedì scorso l'arteria che collega Foligno direttamente con il mare ha visto un parterre di autorità eccellenti, il premier Matteo Renzi sopra tutti: discorsi, taglio del nastro, persino brindisi, ma non la canonica benedizione. Il vescovo di Foligno Sigismondi a Colfiorito c'era, era stato invitato e opportumanete accolto dalle autorità civili, ma non gli è stata richiesta quella che la prassi consolidata dal tempo, più che l'etichetta di Stato, avrebbe imposto, ovvero la benedizione del nuovo tratto di strada. Una cerimonia, come ha suggerito l'ufficio di presidenza del consiglio dei ministri, volutamente laica , 'culturally correct' , con l'acqua benedetta che è dovuta restare nel cuore del presule invece che nel più canonico aspersorio.
' Seppure con serena amarezza – aveva detto ieri il vescovo a Radio Gente Umbra – ho comunque voluto partecipare a quel momento, visto che negli anni ho celebrato più volte l’Eucaristia all’interno dei cantieri delle gallerie, insieme agli operai”. Concetti che il presule oggi riconferma a Trg, aggiungendo che la benedizione mancata lo ha amareggiato non meno del silenzio degli orgami di stampa su questo fatto . Alla domanda di quale risposta si sia dato all'interrogativo sul perchè non sia stata prevista benedizione alcuna, Sigismondi afferma che sono tempi questi in cui si va sempre di più verso un asetticismo che non offenda nessuno, piuttosto che verso un riconoscimento reciproco di valori diversi capaci di convivere. ' Se accogliamo in chiesa i fratelli musulmani, come avvenuto domenica scorsa, perchè dobbiamo evitare di esprimere le radici cristiane della nostra terra in un giorno di festa come quello di una settimna fa ?“si chiede il presule.
Se quella di Sigismondi è solo una riflessione che non ha il fine di costruire un caso, il caso è comunque nato da solo nel monento in cui il sindaco di Foligno Nando Mismetti oggi dice: ' E' stato un errore negare la benedizione“ e prima di lui aveva stigamtizzato il fatto il già parlamentare Maurizio Ronconi.
E c'è anche chi pensa a sanare la mancanza prevedendo una cerimonia bis con tanto di benedizione, ma l'effetto sarebbe quello di amplificare ancora di più una fatto che il vescovo Sigismondi ha già consegnato agli archivi. In cuor suo, ha confessato, la benedizione è già stata data il 28 luglio, Dio chiaramente non ha bisogno di microfoni per sentirla.
E il Padre Eterno che tutto conosce avrà anche accolto le parole della preghiera che Sigismondi aveva già scritto per la Valdichienti e che sono rimaste però nel cassetto della sua scrivania. Dicevano: 'Dio di infinita Misericordia, che sei sempre vicino ai tuoi figli pellegrini nel tempo e nello spazio, benedici quanti hanno progettato e realizzato questa arteria stradale che, correndo lungo il tracciato dell’antica Via Lauretana, merita il nome di Freccia Lauretana. Accogli in Paradiso coloro che sono morti nei cantieri di questa grande opera e concedi ai loro familiari di fermarsi nell’area di servizio della speranza Pasquale. Accompagna quanti transiteranno per questa via che collega l’Appennino all’Adriatico, unendo l’altezza e la bellezza dei monti alla profondità e alla limpidezza del mare. Il tuo Angelo santo li preceda e li accompagni”. Amen.
Foligno/Spoleto
03/08/2016 15:45
Redazione