Il Gubbio si gode la salvezza, anche se in extremis, anche se sofferta, anche se grazie alle disgrazie altrui. I 36 punti messi insieme con le tre gestioni (Cornacchini 1 punto, Pagliari 27 punti, Sandreani 8 punti) sono bastati alla permanenza in serie C, con 1 punto di vantaggio sul Teramo e 5 sul Vicenza (che se anche dovesse vedersi restituiti i 4 punti tolti, non supererebbe quota 35). Ad analizzare questo epilogo di campionato, ospiti alla pèuntata di ieri di "Fuorogioco", il tecnico rossoblù Alessandro Sandreani e il capitano Ettore Marchi.
"Forse non tutti i tifosi se ne rendono conto, ma la nostra e' stata una vera impresa" ha dichiarato Sandreani: "Quando ho preso la squadra, il morale era sotto i tacchi. C'era poca fiducia, poca autostima, molta paura. Non so spiegarmi perchè, credo che i valori tecnici ci siano, ma ci sono anche le stagioni storte dove più cerchi di raddrizzarle e più si complicano. Posso solo dire che i ragazzi si sono allenati duramente, hanno cultura del lavoro, si sono impegnati al massimo e voglio ringraziarli anche se a Padova abbiamo avuto un approccio troppo morbido nel primo tempo. Ma nella ripresa avremmo meritato di pareggiare".
Anche Marchi - 13 gol per lui e un ruolo da capitano e vero trascinatore carismatico - è sulla stessa falsariga: "Ci siamo impegnati fino al 95' per impattarla e avremmo preferito salvarci con le nostre sole forze. Quando sei in campo capita di buttare l'orecchio alla panchina per sapere quello che succedeva a Teramo, ma fino all'ultimo abbiamo provato a raddrizzarla. E il Padova come è giusto che sia, non ci ha regalato niente. Non potevamo aspettarci che si scansassero, ci abbiamo provato. La nostra squadra ha valori importanti, anzi come gruppo è uno dei migliori in cui ho avuto la fortuna di trovarmi. Mi sono messo a disposizione del gruppo, mettendoci la faccia: in fondo sono attaccato doppiamente ai colori rossoblù e tutto è amplificato, la gioie come le delusioni. E una retrocessione non l'avrei proprio digerita".
Ma la trasmissione, che ha visto ospite anche l'opinionista tifoso Renzo Amanzio Regni, ha gettato uno sguardo al futuro. Cominciando proprio da Sandreani: "Restare? Se la societa' lo vuole, io ci sono. Sono un tifoso del Gubbio prima ancora che il tecnico, sono legato a questi colori visceralmente e quindi per trovare un accordo si parte già con questi presupposti. Dovremo parlare ma penso che non sia un problema. Non penso però che la squadra sia da rivoluzionare, anche perchè quando cambi troppe pedine non è detto che si mettano tutte al posto giusto". D'accordo anche Marchi: "Dobbiamo fare tesoro degli errori e ripartire dalla sofferenza che ci ha dato questa stagione, per costruire il futuro. Il senso di appartenenza deve essere il nostro riferimento. Ho fatto questa scelta di tornare a Gubbio per rimettermi in gioco: purtroppo sia da giovane, che quest'anno mi è capitato di non poter lottare per qualcosa di importante con la maglia rossoblù, ma di dover sempre arrivare a combattere per la salvezza. Spero si possa creare i presupposti per guardare ad altri traguardi per il Gubbio".
Sandreani e Marchi potrebbero essere proprio la coppia (l'uno fuori e l'altro dentro il campo) da cui ripartire per la prossima stagione. Intanto, oltre che su tutto il resto, su un ennesimo punto sono d'accordo: "Potremo goderci in santa pace la Festa dei Ceri - dicono sorridendo, l'uno (Marchi) santantoniaro doc, l'altro (Sandreani) eugubino d'adozione che il 15 maggio non l'ha mai voluto saltare.
La replica della trasmissione oggi alle ore 14 su TRG e stasera alle 21.15 su TRG1 (canale 111).
Gubbio/Gualdo Tadino
08/05/2018 10:20
Redazione