La giunta comunale di Gubbio replica con una nota sulle modalità di espletamento del bando per l’affidamento dei Servizi Sociali: « ‘Gubbio Partecipa’ nei giorni scorsi ha parlato di “Sbando sociale” in merito alle modalità previste nel bando pubblicato dal Comune, relativo alla gara per l’affidamento dei Servizi Sociali, procedura svolta anche per gli altri Comuni della Zona Sociale 7: Gualdo Tadino e i Comuni della Fascia Appenninica. In particolare, l’amministrazione comunale veniva accusata di riprodurre in modo passivo e pedissequo il modello di gara precedente, senza aprirsi alla ricchezza di opportunità che il nostro territorio esprime, in termini di associazioni e cooperative sociali, privilegiando con tale scelta una sola azienda cooperativa. Per quanto riguarda la scelta del modello di gara è necessario ricordare alcuni fatti: • i contratti stipulati in precedenza dai singoli comuni e dal nostro comune sono scaduti tutti alla data del 31 luglio 2014. Al momento del suo insediamento, l’attuale Giunta ha semplicemente dovuto prendere atto, pena l’interruzione dei servizi sociali nell’intera Zona Sociale 7, della procedura già avviata dalle precedenti amministrazioni comunali: Sindaci della Fascia e Commissari di Gubbio e Gualdo Tadino; • con la procedura individuata nella Conferenza di Zona del 1 Aprile 2014 e approvata all’unanimità dagli amministratori presenti, si stabiliva di procedere con la Convenzione e l’appalto precedenti, vincolandoli alla durata di un anno con la possibilità di prevedere un rinnovo per altri due anni. Tale scelta avrebbe permesso alle nuove amministrazioni di rivedere entro l’anno o il triennio, il modello gestionale dei servizi, prioritariamente la gestione associata per l’intera zona. Si decideva inoltre di prevedere nell’appalto la costituzione di ATI (Associazione Temporanea d’Impresa); • con successivi atti consiliari, nei mesi di aprile e di maggio, tutti i Comuni hanno approvato uno schema tipo di Convenzione all’interno del quale si è stabilito di procedere in modo unificato all’affidamento dei servizi, indicando l’importo complessivo della base d’asta, dando la massima pubblicità alla gara, da riservare solo alle Cooperative Sociali di tipo A, prorogando infine l’affidamento dei servizi fino al 31 dicembre e comunque non oltre l’aggiudicazione definitiva dell’appalto. E’ bene ricordare che aldilà della situazione contingente, a causa della quale non era possibile prevedere una diversa modalità per l’affidamento della gara, i criteri che devono ispirare gli amministratori pubblici nell’esternalizzazione dei servizi, sono quelli dell’interesse dei cittadini utenti, ai bisogni dei quali i servizi appaltati devono rispondere. Prioritari risultano, pertanto, la professionalità degli operatori e la capacità organizzativa dell’impresa, desunte entrambe da precedenti esperienze acquisite negli stessi ambiti dei servizi che si intendono affidare in gestione. Accanto a queste, la flessibilità, la garanzia di continuità nell’espletamento del servizio, l’aggiornamento costante, costituiscono elementi imprescindibili. In tempi di risorse finanziarie limitate, i Comuni non possono inoltre prescindere da criteri che tengano conto dell’economicità dell’offerta. Il Comune di Gubbio già oggi si avvale, con modalità diverse, di tanti soggetti che rappresentano risorse del terzo settore, tra gli altri: le cooperative sociali Progetto Infanzia per i servizi per la prima infanzia, ASAD e Sicomoro per i servizi sociali, Cotrape per i trasporti scolastici; le associazioni Gubbio Soccorso per i trasporti a favore di anziani e disabili, l’Auser per i servizi di accompagnamento, il Centro Sociale Anziani per i soggiorni, Dis e dintorni per i laboratori didattici; la Caritas per i servizi di accoglienza per gli immigrati e il sostegno economico in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio e il Cesvol, la Casa Famiglia S. Lucia per gli inserimenti di minori e per l’emergenza sociale, la Casa di Riposo per gli inserimenti di anziani, senza dimenticare tutte le diverse associazioni o volontari singoli con cui si entra in contatto su casi specifici o progetti. Infine, nell’area della non autosufficienza, c’è la progettazione con i servizi della Azienda USL Umbria 1 per l’integrazione sociosanitaria. Nei prossimi mesi, per avviare un effettivo processo di cooprogettazione, come previsto dal Piano Sociale Regionale, è necessaria la messa in rete di tutti i soggetti che operano nel sociale, per una nuova programmazione che tenga conto dei mutamenti avvenuti nei bisogni della popolazione. Solo così ognuno, per l’esperienza e la competenza che esprime, potrà concorrere con l’Amministrazione comunale alla ridefinizione di un welfare innovativo e generativo che sappia accogliere le diverse e complesse sfide della società attuale. »
Gubbio/Gualdo Tadino
30/09/2014 19:27
Redazione