Un centro massaggi "a luci rosse e' stato scoperto a Santa Maria degli Angeli dalla polizia, che ha sottoposto a sequestro l'attivita' e ha denunciato i due titolari, marito e moglie, cinesi, per sfruttamento della prostituzione. Gia' da qualche settimana gli investigatori, insospettiti dalla pubblicita' che lo reclamizzava su un famoso sito di "incontri" nazionale, monitoravano il centro.
Fondamentali - ha riferito il commissariato di Assisi - sono state le ricostruzioni investigative fatte grazie alle testimonianze dei numerosi clienti: perugini, assisani e comunque residenti in zona, perfettamente inappuntabili ed insospettabili, ma anche turisti provenienti dall'estero, in visita nella citta' della pace ed in cerca di relax e di forti emozioni.
Tutti i clienti ascoltati, interessati al massimo riserbo ma estremamente precisi nei racconti, hanno illustrato quello che accadeva all'interno: l'accoglienza era curata da una donna cinese la quale personalmente, o tramite una sua collaboratrice, provvedeva a farli accomodare in una della quattro stanzette "dedicate" alle prestazioni, per poi eseguire un normale massaggio.
Il trattamento estetico, ad un certo punto, poteva concludersi come tale oppure, a scelta dell'interessato, pagando una somma extra, poteva essere "completato" con un rapporto sessuale attuato attraverso un massaggio speciale alle parti intime. Ovviamente, il tariffario del centro estetico si basava sul diverso genere di prestazioni erogate: dai 30 ai 70 euro, in base a come esse si concludevano.
Se il trattamento era "completo", non veniva rilasciata alcuna ricevuta fiscale, per la illegittimita' della prestazione. Questo e' quanto gli agenti avevano appurato soltanto sulla base delle diverse testimonianze, ma tutto cio' e' stato riscontrato ieri, quando e' scattato il blitz della polizia.
All'interno gli investigatori hanno trovato due clienti, una donna cinese, di 41 anni, titolare del centro estetico, e la sua dipendente, di 38, anch'ella cinese. La piu' giovane, giunta ad Assisi da Milano nella prospettiva di un normale posto di lavoro, veniva pagata 800 euro per lavorare "part-time" quattro ore al giorno come assistente massaggiatrice pur senza averne titolo abilitativo ma, in realta', come accertato dagli investigatori, veniva sfruttata per piu' di 12 ore al giorno e costretta di fatto a compiere prestazioni sessuali.
Assisi/Bastia
22/10/2014 20:40
Redazione