Il Papa cita San Francesco per dodici volte nella sua enciclica ecologista Laudato si presentata oggi in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, arabo) da Giovanni Zizioulas, metropolita ortodosso di Pergamo che Francesco aveva definito venerdi' scorso "il piu'grande teologo vivente". L'enciclica papale - la seconda dopo la la Lumen fidei, scritta a quattro mani con Benedetto XVI, e il secondo documento bergogliano dopo l'esortazione apostolica Evangelii Gaudium – si compone di 192 pagine, sei capitoli, due preghiere finali. Al centro l'ambiente e la sua cura come casa comune. Un'enciclica caratterizzata -commenta oggi nel suo editoriale il quotidiano cattolico Avvenire- da una novità profonda: quella di essere ecumenica. E -come annunciato dal Cardinale Peter Turkson in conferenza stampa- nella quale è chiaro come ognuno debba offrire il proprio contributo alla casa Comune. Il Papa incoraggia alle azioni posiitive, alle buone pratiche e ai piccoli gesti ognuno nei propri territori. Il documento si rivolge a tutta l'umanità che sul fronte dei rapporti con l'ambiente si trova -ha detto Turkson- di fronte a sfide cruciali e la 'Laudato si' dovrà avere un impatto su qesti processi. Citando spesso San Francesco il Papa spiega: "Quando ci si rende conto del riflesso di Dio in tutto ciò che esiste, il cuore sperimenta il desiderio di adorare il Signore per tutte le sue creature e insieme ad esse, come appare nel bellissimo cantico” che viene citato per intero nell'antica lingua di Francesco. In questo bel cantico -si legge sempre nell'enciclica- ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia. "Non voglio procedere in questa Enciclica -scrive in un altro passo Papa Francesco- senza ricorrere a un esempio bello e motivante. Ho preso il suo nome come guida e come ispirazione nel momento della mia elezione a Vescovo di Roma. Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità." E più avanti Bergoglio spiega: “Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature, san Francesco aggiunga: « Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore ». Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società." "Invito tutti i cristiani -chiede il Papa- a esplicitare questa dimensione della propria conversione, permettendo che la forza e la luce della grazia ricevuta si estendano anche alla relazione con le altre creature e con il mondo che li circonda, e susciti quella sublime fratellanza con tutto il creato che san Francesco d’Assisi visse in maniera così luminosa." Questi alcuni stralci di un'enciclica che, per citare il teologo ortodosso Zizioulas, arriva in un momento critico per il mondo, un momento in cui occorrono gesti concreti, proposte ed azioni "San Francesco e' un modello bello e motivante, rappresenta la chiave di lettura dell'intera enciclica". Lo ha dichiarato padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro convento di Assisi. "E' di fatto un ponte di dialogo per credenti, non credenti e credenti di altre religioni". Per i frati di Assisi "e' in atto un nuovo corso per la vita del pianeta e dell'uomo che lo abita. Ai responsabili delle nazioni e' chiesta l'assunzione delle loro responsabilita' per l'intera umanita'". "Gratitudine" viene infine espressa dalla comunita' francescana conventuale di Assisi a Papa Francesco.
Assisi/Bastia
18/06/2015 18:50
Redazione