Il futuro è nelle nostre mani: si è aperto con questo slogan la conferenza stampa dell'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, affiancato dal direttore regionale della sanità, Claudio Dario. Un punto fermo per inquadrare la fase 2 in Umbria, una delle regioni che stando anche ai dati di queste ore, si conferma vicina ad essere dichiarata Covid free, contagi zero. Stasera una sintesi della conferenza sarà proposta nell'appuntamento di "Trg Plus" delle 20.45 (replica domani alle 8.45 e alle 13.30).
E partendo proprio dalla vantaggiosa “condizione di grande contenimento della malattia” Coletto ha parlato di fiducia per il futuro ma anche della volontà di mettere in campo uno strettissimo sistema di monitoraggio territoriale in grado di intervenire immediatamente, e con efficacia, nel caso in cui venissero individuati nuovi eventuali ‘focolai’. L’Umbria potrebbe anticipare alcune riaperture, ha aggiunto l'assessore, pur mantenendo sempre alta la soglia di rispetto delle norme anti contagio, riferendosi anche alle richieste formalizzate proprio ieri dalla presidente della Regione, Tesei, alla Conferenza Stato-Regioni, ma finora respinte almeno fino al 18 maggio dal ministro Boccia.
Novità anche per chi rientra in Umbria, almeno per 24 ore, da fuori regione: è in via di definizione una ordinanza della presidente Tesei che renderà obbligatoria la comunicazione dei dati (nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico) alle strutture di prevenzione delle Aziende sanitarie.
Il direttore regionale alla sanità Claudio Dario ha quindi illustrato nel dettaglio l’andamento epidemiologico che mostra in Umbria una curva dei contagi in forte e continua discesa, con il picco toccato il 29 marzo scorso, ma ha ammonito sulla necessità di proseguire nella strategia di contenimento ribadendo che uno dei fattori decisivi è proprio quello della tracciatura dei contatti, oltre alla realizzazione dei test. L'obiettivo – è stato detto all'unisono da Coletto e Dario – è arrivare a quota 3.000 test molecolari al giorno (attualmente se ne fanno 1.500 a settimana per i molecolari rapidi e 1.500 al giorno per i molecolari standard).
Ma la novità presentata in conferenza stampa è quella emersa dal Comitato etico regionale che ha approvato il protocollo “TSUNAMI” che prevede la possibilità di verificare l’efficacia della terapia con plasma da donatori convalescenti COVID-19, su pazienti affetti dalla stessa patologia con polmonite grave.
“Si tratta di una sperimentazione – come spiegato dal dottor Marchesi - che vede in prima linea a livello nazionale ed internazionale proprio la sanità umbra, ed in particolare il Centro di Malattie infettive ed il Centro regionale Sangue dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, che hanno aderito al protocollo multicentrico promosso dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa. Grazie al via libera del Comitato etico, ed all’arrivo del macchinario Intercept per la ‘inattivazione virale’, indispensabile per la realizzazione della sperimentazione, già a partire dalla prossima settimana potremo avviare la selezione dei pazienti volontari per la donazione del plasma”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore Dario è intervenuto anche sull'apertura ai test seriologici presso strutture private sgombrando il campo da dubbi: “Non è un test diagnostico, quindi non ci dice se c'è positività, ma ci indirizza in modo molto significativo a individuare, con l'approfondimento tramite tampone successivo, eventuali asintomatici. In questa fase è molto funzionale per la sua rapidità di risposta e crea una sinergia efficace soprattutto su un campione numeroso di persone, come avvenuto per la comunità di Giove, quando è stata dichiarata zona rossa.
Perugia
09/05/2020 16:10
Redazione