A Gualdo Tadino chiude 'Penombre'

Con la proiezione di una pellicola rara, ''Addio giovinezza'' (1927) di Augusto Genina, nel Museo dell' Emigrazione 'Pietro Conti' di Gualdo Tadino, è terminato ieri 'Penombre', la rassegna di cinema muto. L' iniziativa, promossa dalla Provincia di Perugia e patrocinata dal Ministero della Pubblica Istruzione, e' stata itinerante, ed ha toccato i musei umbri. Introdotto da Fabio Melelli e accompagnato da gruppi strumentali composti da studenti del Conservatorio di Perugia, Addio giovinezza viene ritenuto dalla critica un esempio eccellente della cinematografia italiana della seconda meta' degli anni Venti. Analogamente, Augusto Genina (Roma 1892 1957) e' reputato uno dei migliori 'artigiani' del cinema italiano. Il film, pervaso da temi dannunziani e crepuscolari, fu l'ultimo dei suoi 105 lavori prima dell' espatrio verso Germania e Francia. Addio Giovinezza e' il terzo adattamento di un testo teatrale di Sandro Camasio e Nino Oxilia, che ha come scenario la Torino della goliardia di inizio secolo: Mario lascia il proprio paese e una campana suona. Forse suona anche per l Italia del decennio precedente e per il suo cinema, mentre un treno porta il protagonista lontano.