Testardo, umbratile, finanche stupido, sgraziato rispetto al parente nobile equino, utile solo per la fatica. E' l'icona nazional popolare dell'asino o somaro che dir si voglia, quella che sin da bambini, andando a scuola, viene sedimentata in frasi del tipo : “ Studia se non vuoi essere un somaro”. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Se lo è chiesto l'architetto ed artista Nello Teodori che da quasi vent'anni ( era il 1999 quando lo allesti nel suo studio di Perugia ) va componendo il “Museo del somaro “, un progetto artistico che vede raccolte opere di vario genere, quadri, sculture, video, racconti, commenti dedicate alla figura dell'asino . Il frutto di questo lavoro di raccolta, che lo ha visto in prima linea insieme alla moglie Maria Grazia Fiorucci e con la direzione scientifica di Francesco Galluzzi, approda domenica prossima 23 settembre a Gualdo Tadino in via Calai dove presso la cosiddetta “Casa Cinti” verrà inaugurato alle 10.15 il museo del somaro.
Un museo non solo del somaro, ritratto nelle sue forme più o meno astratte, più o meno reali , ma anche della “somaritudine”, rubando le parole all'architetto Paolo Portoghesi , intendendo con questo termine la tendenza tipica di questo animale a non far parte delle maggioranze, ad essere bastian contrario , attratto forse da un mondo alla rovescia . Un testardaggine che non è stupidità quanto piuttosto carattere e volontà di non sottomissione, una generosità nella fatica che è sintomo di bontà. Questo è il somaro raccontato nel museo che raccoglie anche , come centro documentario contemporaneo, audio visivi che raccontano la civiltà contadina e montanara legata a questo animale . Il Comune di Gualdo Tadino con il sindaco Massimiliano Presciutti ha ricordato come questo museo vada a valorizzare uno spazio pubblico completemante ristrutturato ma rimasto sinora inutilizzato. Il direttore del Polo Museale Catia Monacelli che si è detta pronta a garantire la gestione del museo, ha ricordato il grande valore educativo ed esperenziale che questa raccolta può avere nei bambini per laboratori didattici pensati per riscoprire con l'animale tutto il mondo che un tempo gli ruotava intorno.
Il museo dal canto suo si presenta già come luogo di esperienza e riflessione: accolti dalla voce di Ninetto Davoli che appella “somaro” chiunque varchi la soglia , proietta da subito il visitatore su uno specchio dove sono disegnati quattro asini, il quinto in fila è colui che si riflette dentro , sdoganando da subito l'idea dell'animale come feccia e rifiuto . Tra le attestazioni in mostra , scritti ed opere di Goffredo Fofi , Ugo la Pietra, Paolo Portoghesi, Luca Maria Patella , Pino Modica ma anche dal territorio dell'eugubino gualdese Lucia Angeloni, Giovanni Mengoni, Giorgia Gigì, Remo Giombini, Piergiuseppe Pesce , Roberto Fugnanesi.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/09/2018 16:56
Redazione