Si riunisce questa sera a Gualdo Tadino l'assemblea di Porta San Benedetto in un clima di tensione.
Arriva infatti in queste ore la diffida degli avvocati Angelo Piccotti e Marco Paoli, legali dei 12 portaioli che hanno fatto ricorso al Tribunale di Perugia contro quella che ritengono una non corretta elezione di priore e comitato di Porta, in cui intimano il no ad un'assemblea che definiscono "per pochi".
"I nostri patrocinati - si legge nella diffida - sono venuti a conoscenza del fatto che il Presidente - Priore ha convocato per la data odierna (11 settembre 2020), con avviso affisso presso i locali della taverna, un'Assemblea con all'ordine del giorno la proposta di modifica dello Statuto associativo".
I legali, stante la pendenza davanti al giudice, che nella prima udienza ha preso in caricio le carte, riservandosi la possibilità o meno di nominare un commissario e rinviando la sua decisione nel merito al prossimo 16 dicembre, ritengono inopportuno insediare questa assemblea dove è previsto all'ordine del giorno la modifica dello statuto di Porta. "A ciò si aggiunga - scrivono - che l'Assemblea dei soci, nella sua attuale composizione, risente anche del fatto che non è mai stato ufficialmente aperto il tesseramento all'Associazione (anche a causa della situazione emergenziale in atto), con conseguente lesione del diritto di partecipazione alla stessa da parte di molti portaioli a ciò interessati. Per tali motivi, con la presente si invita e si diffida il Priore ad astenersi dal proporre modifiche allo Statuto associativo e a non procedere a quanto indicato nell'ordine del giorno. In difetto, i nostri assistiti si riservano sin da ora ogni necessaria azione nelle sedi competenti".