A Gubbio il “Museo della mondezza”

Mutuare dal comune di Genova l’idea di realizzare un “Museo della mondezza” anche a Gubbio, per fare dei rifiuti anche un’attrazione turistica e culturale, facendo conoscere le storie degli oggetti ed i vantaggi energetici ed ambientali del loro riuso. Ieri il Consiglio comunale eugubino ha dato l’ok a valutare l’attuazione di questa come di altre azioni concrete per evitare l’emergenza rifiuti. La mozione era del consigliere Vantaggi della lista “Un’altra Gubbio” ed ha trovato il solo voto contrario di Girlanda e le astensioni di Aloia e di Di Bacco. La mozione suggerisce il potenziamento del compostaggio domestico, condominiale e quello di prossimità per le frazioni. E’ la parola “riuso” a farla da padrone con la proposta di attivare corsi nelle scuole per insegnare a riusare materiale scartato per creare oggetti anche da rivendere. E poi, perché non chiedere ai ristoranti di attrezzarsi per quello che in America è normalissimo: dei sacchetti per riportare a casa il cibo non consumato. Martedì nella nuova seduta del Consiglio comunale si affronterà ancora questo tema grazie ad un documento di Stefano Ceccarelli del Sel che chiederà che il Comune di Gubbio raggiunga il traguardo dei “rifiuti zero entro il 2020”. Il tutto mentre la II e II commissione consiliare, congiuntamente, stanno proprio valutando le azioni per la riorganizzazione del settore ambiente e rifiuti. Intanto il piano regionale dei rifiuti è al centro dell’attenzione, vera sfida del Governo Marini. E c’è anche un’azienda di Gubbio, la Ecoazioni, nel team di società, con capifila la svizzera Tbf+Partners Ag, che si è aggiudicato il bando dell’Ati 2 che prevede la realizzazione di un inceneritore nel Perugino. La Ecoazioni di Gubbio opera nel campo della ricerca e progettazione nel settore ambientale e dello sviluppo sostenibile; l’architetto associato Virna Venereucci da tempo infatti promuove laboratori scolastici per in segnare l’uso dei rifiuti nel campo dell’arte.