A Gubbio la marcia della pace in favore dell'Unicef. Ma ci si interroga sul futuro del Presepe della Vittorina

E' stata una marcia della pace - la sedicesima in ordine di tempo - baciata dal sole quella che ieri ha visto raccogliersi del primo pomeriggio di ieri un numeroso gruppo di persone per recarsi in processione fino in cima al monte Ingino, e che all’imbrunire ha riproposto allo “spettatore” il suggestivo spettacolo di un fiume luminoso che percorre l’alta collina eugubina. "Dal presepe all'albero una luce di speranza si accende", questo il titolo di un'iniziativa sempre più partecipata - organizzata dal Comune di Gubbio, dall'Unicef, da comitati e privati - e che mira a sostenere proprio i bambini del terzo mondo e i progetti dell'Unicef. "Un momento di riflessione religiosa e di solidarietà umana della città tutta - spiegano gli organizzatori - ma soprattutto dei giovani, per la loro sensibilità nei confronti di problemi inquietanti e tragici che coinvolgono il mondo: guerre, povertà e fame e soprattutto le sofferenze tragiche dei bambini del terzo mondo. Un peso che lascia pensosi gli 'uomini di buona volontà' ma che ci convince sempre più che la vita deve essere vissuta in nome di quei valori che ci distinguono proprio come uomini: dignità, giustizia, fede, solidarietà umana". Proprio in occasione della marcia per la pace, sotto lo slogan "Un euro per amore", è stata inoltre lanciata l'iniziativa promossa dal comitato per raccogliere il denaro da inviare al Comitato Regionale dell'Umbria per l'Unicef. Il programma della manifestazione si è svolto come previsto. Dopo il raduno, intorno alle 15,30, presso il presepe del parco della Vittorina, sono stati i vigili del Fuoco di Gubbio ad accendere il fuoco francescano della pace. Dopo il saluto di Gabriele Laurenzi, presidente della sezione eugubina del Centro Internazionale della Pace tra i Popoli, la marcia è partita alla volta della porta di Sant'Ubaldo dove sono state accese le torce per la processione. A conclusione della manifestazione, nella basilica del patrono, non solo le parole dell'assessore comunale alle politiche sociali Aldo Cacciamani e quelle del priore del convento di Sant'Ubaldo Pietro Meghelli, ma anche quelle del sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, Giorgio Ranghiasci. Sono stati poi proprio alcuni membri del consiglio comunale dei ragazzi a recitare alcune poesie e alcuni brani sul tema della pace. A loro il delicato compito di ricordare il senso profondo ed il messaggio della manifestazione.