A Gubbio le “Città ideali”, al confine tra luce e ombra

Scatti quasi rubati alla luce, visioni di un’Italia immaginifica e dei suoi vicoli, delle sue pietre, delle arcate, dei portici, dei chiaroscuri e delle scalinate in pietra. Il perugino Rolando Marini dopo le mostre realizzate a Carbonia, Potenza Picena, Montevarchi e Norcia, porta a Gubbio le sue “Città ideali”, scatti realizzati tra il 2009 e il 2011 che narrano il punto di confine tra luce e ombra e l’effetto che il connubio e il gioco tra queste due dimensioni produce sui contorni della pietra, sugli spazi e sulle architetture dei centri storici. Tema dell’esposizione, aperta fino al 18 aprile nelle sale degli Arconi di palazzo dei Consoli, è proprio lo spazio urbano delle città, esplorato nel “rapporto tra visione e illuminazione - come spiega lo stesso Marini - e quindi tra luce e ombra. L'ombra è intesa come ciò che rivela il movimento della luce, che fa stagliare le cose illuminate, che evoca presenze ideali non visibili, ma anche come ciò che nasconde e invita ad indagare la natura mai compiuta e impercettibile del mondo”. Bevagna, Assisi, Perugia, ma anche Firenze, Cortona, Bologna: l’indagine fotografica di Rolando Marini, docente di Sociologia della comunicazione di massa all’Università per stranieri di Perugia, “ricerca atmosfere di città antiche, in cui lo spazio fisico esprima un suo spirito, per trarre l'immateriale da ciò che è materiale”. La mostra resterà aperta dal 27 marzo al 18 aprile, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19,30. Il sabato e la domenica invece rimarrà aperta anche al mattino, dalle 10 alle 13.