Fra il ‘400 e il ‘500 l’Umbria ha dato i natali ad alcuni dei condottieri più importanti dell’epoca. I capitani di ventura, trattati diffusamente nella storiografia e nelle storie regionali, costituiscono il fulcro di un’iniziativa dedicata agli studenti ideata dalla Fondazione CariPerugia Arte. Sono stati infatti organizzati una serie di incontri che si tengono a Gubbio, presso i locali della Casa di Sant’Ubaldo, per condividere con le scuole l’importanza e la presenza dei condottieri di origine umbra che, a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento, hanno guidato i loro eserciti in imprese straordinarie. Come è stato più volte ricordato in occasione della mostra “Machiavelli e il mestiere delle armi” che si è svolta a Palazzo Baldeschi al Corso di Perugia a cavallo tra il 2014 e il 2015, l’epopea di condottieri come Federico da Montefeltro, Braccio da Montone, il Gattamelata, Bartolomeo d’Alviano, Niccolò Piccinino non ha riguardato soltanto la nostra regione, ma l’intero Paese, contribuendo a orientare e spesso definire le politiche militari dei grandi poteri che si sono fronteggiati in Italia. Per questi motivi e per garantire agli studenti la possibilità di seguire un programma strutturato importante sul piano formativo in uno dei luoghi simbolo della città di Gubbio, si propone un calendario di proiezioni sulla storia dei capitani di ventura che si articola attraverso la visione di contributi video e tramite l’approfondimento di elementi di carattere storico, politico e culturale entro cui si può inquadrare il fenomeno. Basti pensare a Paolo e Vitellozzo Vitelli di Città di Castello, a Braccio da Montone, al Piccinino o a Giampaolo Baglioni di Perugia, tutti accomunati dal tentativo di trasformare la loro forza militare in forza politica, ma senza fortuna: a nessuno di loro è riuscito di operare il passaggio da una effimera tirannia sui rispettivi territori alla costituzione di un principato vero e proprio, come invece è avvenuto in altre parti d’Italia. E questa incapacità ha sicuramente influito sullo sviluppo storico-politico dell’Umbria. Questi e altri argomenti costituiscono gli elementi di riflessione entro i quali sono inquadrate le proiezioni dei documentari, che vengono integrate con un’introduzione e una visita guidata alla Casa di Sant’Ubaldo – la storia dell’edificio, gli utilizzi che se ne sono fatti nel tempo, le sue relazioni con gli elementi architettonici e urbani circostanti, la percezione che ne hanno avuto le popolazioni locali in relazione alla figura di Sant’Ubaldo – nella sua nuova veste di spazio di incontro e contenitore di arte. In questo quadro si potranno visitare gli ambienti della casa, in cui è stata allestita una galleria di opere raffiguranti il santo patrono della città, una biblioteca costituita da volumi selezionati sull’arte, la storia e la manifattura umbra, una serie di arredi e oggetti di pregevole fattura (mobili, maioliche e manifatture di diversa provenienza). L’iniziativa è gratuita e, per agevolare la presenza e una partecipazione più strutturata delle scolaresche, la Casa di Sant’Ubaldo aprirà straordinariamente anche la mattina. Gli incontri avranno una durata di circa due ore. Al termine delle proiezioni si svolgeranno dei momenti di confronto durante i quali gli studenti avranno la possibilità di approfondire i temi trattati. I documentari, che vengono proiettati con cadenza mensile a partire da gennaio 2017, sono prodotti dalla DANAE Film Production.

Gubbio/Gualdo Tadino
11/01/2017 12:22
Redazione