A Vescia cittadini in rivolta contro l’abbandono

Da un lato si incontrano i cassonetti stracolmi di rifiuti, anche pericolosi, la cui indecenza è in parte dovuta a cittadini incivili ed in parte a servizi comunali poco efficienti; dall’altro ci si imbatte in una selva rifugio per ratti e serpenti attorno alla vecchia casa cantoniera le cui recinzioni cadono a pezzi se sfiorate. Ci troviamo a Vescia, popolosa frazione del comune di Foligno e più precisamente all’interno di un quadrilatero dell’abbandono altro punto cardine del quale è un vecchio annesso agricolo pericolante ricettacolo di topi, immondizia e animali. Ma non basta: più avanti si incontra l’ex campo di emergenza sorto dopo il terremoto e ora divenuto cimitero per container, circa 50 di proprietà regionale e comunale, in disuso e troppo costosi da bonificare dunque allineati sugli 11.000 metri quadrati incolti e non manutenzionati per la cura dei quali invece il Comune avrebbe assegnato alla Fils migliaia di euro. Un vero e proprio scempio ambientale e amministrativo perpetrato a pochi metri dall’asilo di Vescia, lungo la strada dove mamme e bambini passano ogni giorno. Il quadrilatero della vergogna del quale fa parte anche una vecchia casa in tufo da riqualificare ma abbandonata in pieno centro cittadino e già oggetto di un nostro servizio nel gennaio scorso è diventato materia di un esposto che Raffaele Annibali e Stefania Filipponi, presidente dell’associazione ‘Foligno civile’ hanno indirizzato al sindaco di Foligno, con tanto di corredo fotografico. All’annuncio dell’esposto hanno voluto essere presenti anche loro, gli abitanti di Vescia, per raccontare il disagio vissuto da una frazione cuore verde ma abbandonato della città di Foligno.