E' domenica da vero e proprio caos sul fronte candidature nel centrosinistra umbro. Dopo essersi presa alcune ore per la riflessione, anche la direttrice dell'Istituto Serafico di Assisi, Francesca Di Maolo rinuncia alla candidatura per le Regionali del 27 ottobre prossimo. Non è bastato il chiaro endorsment di Luigi Di Maio, salito ad Assisi specificamente per convincerla, approfittando della rassegna di seminari "Il cortile di Francesco". "Continuero' a svolgere il mio ruolo di direttore - sembra abbia confidato la Di Maolo ai suoi più stretti interlocutori, in attesa dell'ufficializzazione del suo diniego.
Si allunga in modo preoccupante l'elenco dei no al pressing di M5S-Pd per la corsa a Palazzo Donini. "No grazie", sembra essere il leit motiv degli ultimi giorni dopo quelli di Cucinelli, Cardella e Bastioli.
Oggi intanto è tornato a farsi sentire, via facebook, il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti che parla di "giostra indegna" e rilancia la candidatura del collega di Assisi, Stefania Proietti definendola "candidato in grado di unire un fronte civico, popolare, democratico e progressista. Si converga subito su di lei, senza indugio. I sindaci sono una risorsa, non un intralcio, chi non l'ha ancora capito se ne faccia una ragione o vada ad occuparsi di altro. L'Umbria - conclude amaro Presciutti - non merita questo inaccettabile spettacolo con gli attori tutti chiusi nel palazzo".
La diretta interessata pero' proprio qualche ora prima era intervenuta per un suo passo indietro: "Resto a fare il sindaco. E' sempre stata mia intenzione continuare ad essere sindaco di Assisi, e c' è bisogno di una coalizione ampia, innovativa, basata su un patto civico che proceda unita per il bene dell' Umbria. Ringrazio il Movimento 5 stelle - ha intanto scritto Proietti in una nota diffusa stamani - per avere indicato il mio profilo a candidato presidente della Regione, come una possibile sintesi di quella unità che già da tempo in tanti auspicavamo, e sono sinceramente lusingata per i tanti attestati di stima che mi sono giunti in questi giorni. Riuscire a conquistare il rispetto e la fiducia di una ulteriore forza politica per un profilo civico come il mio è un grande passo di conciliazione, che è ciò che più serve ai nostri cittadini e alle nostre Istituzioni: mettere da parte le divisioni e - ha sottolineato Proietti - ricondurre all' unità le forze politiche su progetti che abbiano come unica finalità il bene comune".
E Andrea Fora, unico candidato dello schieramento di centrosinistra, indicato dal PD, ma non digerito dal M5S, si spazientisce: "Anche Di Maolo rifiuta la candidatura. A questo punto - afferma su Facebook - è chiaro che c' è qualcosa che non va e che deve essere risolta al più presto". "Mi prendo qualche ora per riflettere - spiega Fora nel suo post -, domattina dirò la mia qui su Facebook".
Perugia
22/09/2019 15:33
Redazione