Aperta la Porta Santa all'ospedale comprensoriale di Branca

“Bisogna capire chi ci aspetta dietro la Porta Santa altrimenti si rischia di pensarlo come un rito magico. Oltre c'è l'incontro con la Misericordia, con l'amore di Dio e con quello per i defunti”, è stato il vescovo Ceccobelli ad officiare la santa messa in una sala convegni gremita al nosocomio comprensoriale di Branca, una cerimonia da lui fortemente voluta e sostenuta dalla Usl Umbria 1. La Porta Santa del Giubileo è stata così aperta anche nel luogo nel quale, secondo Papa Francesco, “l'esperienza della malattia e della sofferenza, come pure l'aiuto professionale e fraterno, contribuiscono a superare ogni limite e ogni divisione". Dunque la messa officata da mons. Mario Ceccobelli con Don Ubaldo Braccini, Don Oliviero, Don Roberto Revelant, il cappellano dell'ospedale padre Paolo ed il seminarista Massimo. Tanti i malati ricoverati in ospedale hanno partecipato assieme a familiari e sanitari. Con loro, tra gli altri, anche il sindaco di Gualdo Tadino, l'assessore di Gubbio Damiani, Madre Dorotea Mangiapane ed i volontari dell'Unitalsi di Gubbio e Gualdo anche perchè l'iniziativa è stata promossa in occasione della 24esima giornata mondiale del malato. Dopo la messa la processione sino alla vicina cappella e qui l'apertura della porta Santa che sino al termine dell'anno Giubilare si può attraversare penttendosi dei peccati, purificando le colpe attraverso gli atti devozionali, uscendone rinnovati dalle ferite che il peccato lascia. Questo ha spiegato il vescovo che ha ricordato anche di pregare per Papa Francesco e che “Dio è autore della vera libertà”.