Non solo cortometraggi al Gubbio Film Fest che apre i battenti giovedì 15 luglio nel chiostro Grande di San Pietro. La tre giorni dedicata ai giovani talenti della regia, oltre alle proiezioni delle opere in concorso nelle serate di venerdì e sabato, propone un programma di eventi d’intrattenimento capace di caratterizzare anche questa seconda edizione come un contenitore di idee declinate nei diversi linguaggi multidisciplinari, dal cinema alle arti visive passando per la musica. Si inizia, giovedì 15 luglio, con l’inaugurazione della mostra collettiva di Toni Bellucci, Maty Galafate, Madeleine Fischer e Sanio Panfili. Ciascun artista si esprimerà, ognuno con la propria arte, sul tema del lavoro. Il titolo del festival di quest’anno, infatti, è proprio “chi lavora è perduto”, vista la mancanza, nel dibattito pubblico nazionale, di un punto di vista vario e obiettivo su quella che è la reale condizione del mondo del lavoro e dei lavoratori.
Gli scultori umbri Toni Bellucci - le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo - e Maty Galafate, pluripremiata al concorso internazionale della ceramica di Gualdo Tadino, espongono le loro opere, frutto di un percorso di ricerca e di sperimentazione su differenti materiali, mentre Madeleine Fischer presenta le sue emozionanti videoinstallazioni. Il fotografo eugubino Sanio Panfili propone, invece, un lavoro di “archeologia” fotografica sul tema della fabbrica: una serie di scatti sugli stabilimenti umbri realizzata negli anni ’70.
A fare da accompagnamento alla mostra, poi, la musica del chitarrista salernitano Biagio Marino che, insieme al contrabbassista calabrese Luigi Gioia, allietano il pubblico con composizioni originali. “Si tratta di musica sperimentale, ricca di effetti sonori e loop” spiega Marina De Fazio dell’associazione La via di mezzo, organizzatrice del festival. La serata d’apertura si chiude con la proiezione di Tutti giù per aria, docufilm sulla crisi Alitalia con interventi di Marco Travaglio, Ascanio Celestini e Dario Fo. Saranno presenti l’ideatore Alessandro Tartaglia Polcini, assistente di volo cassaintegrato Alitalia e giornalista, e Luca Bussoletti, curatore della colonna sonora che prende il titolo dal film.
Ancora un interessante documentario in programma per venerdì 16 luglio, proiettato alla presenza della regista Frediana Fornari e della montatrice Chiara De Cunto: Urgon (2007). Girato nella colonia penale di Gorgonia, una piccola isola del Mediterraneo, illustra la singolare situazione di un gruppo di lavoratori “particolari”. I detenuti svolgono molte attività diventando protagonisti essenziali per la sopravvivenza stessa dell’isola.
E di nuovo musica per la serata finale del 17 luglio: prima della proclamazione dei vincitori spazio alle note dei Gagè Swing & Gipsy Italien che torneranno ad esibirsi insieme dopo il successo del Primo Maggio a Perugia. I due gruppi, un quartetto jazz manouche e un trio jazz swing, salgono sul palco per rendere omaggio al virtuoso Django Reinhardt, chitarrista e compositore belga di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita. Un contributo significativo allo sviluppo dello stile musicale manouche fu apportato negli anni Trenta proprio da Django Reinhardt, anch’egli discendente del ceppo zingaro più antico.
Gubbio/Gualdo Tadino
13/07/2010 15:50
Redazione