Arrestato l'aggressore di Sigillo

Un insospettabile padre di famiglia, finito forse nella morsa dei debiti, vessato dai creditori per la restituzione di un prestito, divenuto violento a tal punto da uccidere quasi una persona e ferirne seriamente un’altra. E’ lo scenario che potrebbe delinearsi dietro la sparatoria di Sigillo che ieri pomeriggio ha sconvolto il tranquillo paese della fascia appenninica. Nella notte appena trascorsa i Carabinieri della Compagnia di Gubbio, al comando del capitano Cosimo Petese e quelli del nucleo operativo, coordinati dal capitano Giovanni Rizzo, hanno tratto in arresto il presunto responsabile della sparatoria, G.P. di 38 anni che avrebbe confessato l’accaduto dopo un dettagliato interrogatorio. L’uomo è di Sigillo dove vive con la moglie e un bimbo ancora piccolo; è un operaio impiegato presso una fabbrica di Fossato di Vico , incensurato ed insospettabile. Ieri sera è stato raggiunto dai Carabinieri intorno alle 21 sul luogo di lavoro mentre stava svolgendo il turno serale; a casa sua è stata ritrovata un’arma che potrebbe essere stata usata nella sparatoria , un fucile da caccia regolarmente denunciato ; immediato l’ arresto e il trasferimento intorno alle una di notte al carcere di Perugia a disposizione del magistrato Claudio Cicchella. Ad incastrarlo, la testimonianza resa da uno dei due feriti, il rumeno M.M. di 22 anni arrivato in Italia da poco più di un mese, ma anche la dettagliata conoscenza del territorio da parte delle forze dell’ordine. Sul movente del gesto si indaga ancora. Sembra che l’uomo avesse contratto un debito con l’albanese B.F. di 23 anni, che si trova tuttora all’ospedale di Perugia in gravissime condizioni dovute al colpo di fucile sparato dall’aggressore all’altezza della testa. Ieri forse in quella strada di campagna in località Masseggio il sigillano aveva un appuntamento con il suo creditore e un diverbio potrebbe essere sfociato in tragedia. Da chiarire nei dettagli la dinamica, ma è possibile che l’albanese alla guida dell’Alfa 146 abbia tentato di fuggire, forse vedendo il fucile dell’altro, venendo però colpito insieme al suo compagno rumeno. L’aggressore si sarebbe quindi dato alla fuga pensando di aver ucciso i due. Si indaga anche sui motivi che potrebbero aver spinto il sigillano a contrarre un possibile debito : c’è chi nel paese dice di averlo visto spesso giocare con video poker, causa di non pochi indebitamenti per tante famiglie . Negli ultimi tempi l’uomo risultava irrequieto : sembra avesse subito un mese fa un furto nella propria abitazione . Da capire se il caso possa essere ritenuto in correlazione con i fatti della sparatoria.