Baby gang, un altro minore nella rete

Sedici anni, incensurato, figlio di impiegati: questo l’identikit del baby rapinatore (F.P. le sue iniziali) che gli uomini del commissario Bruno Antonini hanno arrestato stamattina all’alba contestandogli la partecipazione, insieme ad altri due coetanei, al tentato colpo del 31 ottobre ai danni della tabaccheria di via XVI giugno. Il giovane, inchiodato dalle prove, ha confessato immediatamente e per lui è scattato il provvedimento dell’obbligo di permanenza in casa, misura analoga a quella degli arresti domiciliari previsti per i maggiorenni, su disposizione del gip Maria Grazia Mazzini. Dovrà rispondere del reato di tentata rapina aggravata anche se non si esclude che dalle indagini, tuttora in corso, possa emergere un suo coinvolgimento anche in altre rapine. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il giovane, a volto coperto e brandendo in mano un coltello, sarebbe entrato all’interno della tabaccheria e minacciando la titolare con l’arma da taglio le avrebbe intimato di consegnare l’incasso. Era stato il sangue freddo della donna a mettere in fuga i rapinatori che alle sue urla avevano preferito desistere e darsela a gambe. Al colpo aveva partecipato anche un terzo complice con funzione di palo il quale sembra si trovasse all’interno della tabaccheria fingendo di giocare con un videogame. Delle quattordici rapine consumatesi nel 2006 ben di undici sono stati scoperti gli autori. Mancano all’appello le rapine ai danni del distributore K8, della farmacia comunale di viale Roma e del Maxi-Tigre di via Manin, rispettivamente del 20 ottobre, 2 e 22 gennaio.