"La vera identita' di Perugia non sta in elementi negativi, ma nello stile di civilta' operosa e solidale che, tutti assieme, dobbiamo consegnare alle future generazioni": e' quanto ha affermato il cardinale Gualtiero Bassetti nell'omelia della celebrazione dei Primi Vespri che, con la processione della Luminaria, hanno aperto le celebrazioni per il patrono di Perugia San Costanzo. "Quali sono i valori evangelici che fondano la nostra comunita'? Innanzitutto - ha affermato - il riconoscerci fratelli, figli di un unico Padre. Questa fratellanza ci spinge a vivere insieme e a farci carico dei pesi gli uni degli altri. Ci sono poi i valori della pace e della liberta', della giustizia e della solidarieta', come colonne portanti della convivenza civile. Una comunita' senza pace non puo' sussistere, si sgretolerebbe. Ma anche una comunita' senza autentica liberta' finirebbe per soffocare e non aver piu' spirito di vita. Cosi' pure una giustizia fredda e senz'anima inaridirebbe tutta la societa': c'e' dunque bisogno anche di tanta solidarieta' perche' il corpo sociale sia vivo e coeso, in modo che anche la vita di tutti i cittadini sia prospera e carica di speranza. Cosi' i nostri padri pensavano la loro citta'; cosi' la immaginiamo anche noi oggi: libera, giusta e solidale". "Il lento inesorabile deteriorarsi dei costumi sia religiosi che sociali - ha proseguito il cardinale Bassetti, secondo quanto riferisce un comunicato dell'archidiocesi - ha provocato pero' lo sbiadirsi dei valori fondanti, e cio' ha comportato talvolta il rischio di perdere la pace, la liberta' e la prosperita'. Le crisi e i fatti bellicosi dei tempi passati sono ormai un vago ricordo, ma l'insidia della violenza, della sopraffazione e soprattutto dell'egoismo e della corruzione sono sempre presenti e richiedono da parte nostra un'attenta vigilanza". "Negli ultimi tempi, grazie a Dio - ha detto ancora - non sono certo mancati esempi di grande generosita' e solidarieta', specie in occasione della perdurante crisi economica e dell'interminabile assillo dovuto al terremoto. Una comunita' modellata sui valori evangelici non puo' non essere accogliente, solidale e giusta". Il porporato ha parlato del tempo che stiamo vivendo, che "mostra anche i segni di un'inquietudine che si insinua all'interno della compagine sociale e turba quella tranquillita' che e' il bene piu' prezioso per ogni comunita'. Mi riferisco ai tanti problemi, soprattutto di carattere economico, che ancora assillano numerose famiglie perugine". Ha poi evidenziato "un malessere legato a preoccupanti fatti di cronaca e a inchieste giudiziarie che turbano seriamente il quieto vivere e l'onesto operare imprenditoriale e commerciale di taluni ambienti cittadini. Per non parlare del malessere che traspare da quell'oscurita' che circonda il mondo del gioco d'azzardo, per molti ormai una vera e propria malattia". "Ma la vera identita' della nostra citta' - ha detto il cardinale avviandosi alla conclusione - non sta certo in questi elementi negativi. Tale identita' l'aveva ben colta il Santo Pontefice Giovanni Paolo II, quando, durante la sua visita del 1986