Un appello alla responsabilità, nel mondo del lavoro, nella famiglia e nella devozione al patrono. E' questo il messaggio che il vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino Domenico Sorrentino ha lanciato stamani attraverso la sua omelia nel corso del pontificale per la festa del Beato Angelo, patrono e protettore della città.
Il monito del presule ha preso spuntodai tanti fedeli che nel giorno del 15 gennaio varcano la soglia della cattedrale di San Benedetto e si recano a far visita alla cripta del Beato: " Un bellissimo gesto – ha detto – ma che spesso termina lì, con i fedeli che ripercorrono i passi fatti dall'ingresso alla cripta in senso contrario, senza fermarsi in quella chiesa che ospita la salma del Beato". Sorrentino ha parlato di crisi della fede, sempre più chiara nella realtà, a cui guardare in faccia senza la falsa illusione che potrebbe nascere dalla devozione di giorni come quello che oggi ha vissuto la città. Il secondo spunto nell'omelia del presule è nato dalla crisi economica che vive Gualdo Tadino, che si traduce nella difficoltà di tante famiglie ad andare avanti. " E' l'economia basata sul potere finanziario il cui unico fine è il profitto l'origine di questa crisi", ha affermato Sorrentino, spronando i gualdesi, in particolar modo chi ha responsabilità d'impresa, a perseguire quella che ha definito "economia di solidarietà", il cui fine ultimo sia l'uomo. Conclusione dell'omelia con il tema della famiglia, argomento molto caro alvescovo che più volte ha spronato i giovani a non avere paura nel costruire mattone fondante della società. Oggi nel suo discorso l'attenzione è stata rivolta agli anziani: "Perchè anche qui a Gualdo – ha detto il presule – non si debba assistere all'abbandono dei nostri vecchi in case e luoghi dove non hanno il conforto dei propri cari".