Bocciati i ricorsi al CONI: la Legapro resta a 54 squadre, Gubbio deluso. Domenica tutti in campo

Era l'ultimo appiglio a cui il Gubbio sperava di aggrapparsi, ma anche questo è' stato troncato, con buona pace del diritto sportivo. La Commissione di giustizia del CONI, presieduta dall'ex ministro Frattini (nella foto) ha infatti respinto il ricorso del Seregno contro la ridefinizione del campionato di Legapro a 54 squadre. Bocciato il ricorso che puntata a ripristinare il format a 60 squadre (con conseguente rinvio dei campionati), passa la linea "politica" ispirata dal presidente della Figc. Tavecchio. La Lega Pro rimane a 54 squadre, 18 squadre per girone, e questo vuol dire che si può anche cominciare. Non ci sono ancora i dispositivi, ma da indiscrezioni sembra che sia stata parzialmente accolta la richiesta sul fondo perduto. Come dire che i 500mila euro non possono essere richiesti in caso di ripescaggio. Ma, bocciato il ricorso del Seregno, non si sa bene a cosa possa servire questa sentenza. Probabilmente ad Albinoleffe e Pordenone che erano stati ripescati versando il fondo perduto e che ora possono pretenderne la restituzione. Una beffa nella beffa per il Gubbio che aveva in un primo tempo rifiutato di chiedere il ripescaggio proprio per il pesante "pedaggio" dei 500 mila euro a fondo perduto richiesti dalla FIGC. Nel dispositivo della sentenza emerge che "viene dichiarato inammissibile l'intervento delle società Forlì e Gubbio nel procedimento di cui all'oggetto, poiché titolari di una posizione autonomamente legittimante avverso il provvedimento oggi impugnato e poiché il termine per la proponibilità del ricorso è tuttora pendente. Infine: considerato che la società ricorrente aveva, nei termini prescritti, presentato la domanda di ripescaggio; considerato che detta domanda era stata respinta per mancanza di alcuni requisiti di parte della squadra stessa e che avverso il provvedimento di respingimento nessun tempestivo ricorso risulta presentato dalla società interessata; considerato dunque che l’organico attuale del Campionato di Lega Pro non risulta essere l’effetto di un’indelebile, autoritaria riduzione con provvedimento federale, ma rappresenta la presa d’atto che soltanto le squadre con i requisiti erano iscrivibili ed il numero delle stesse non raggiunge le sessanta unità; che di conseguenza l’attuale numero di cinquantaquattro squadre rappresenta e dà atto della situazione effettiva di coloro, e non altri, che avevano titolo ad essere iscritte al campionato di Lega Pro; ha respinto l’istanza cautelare invocata dalla ricorrente". In sintesi, la sentenza fotografa la scelta politica della FIGC di "tagliare" il numero delle squadre (avvenuto anche sulla scorta del pagamento dei 500 mila euro) ma poi disconosce la legittimità di questo "pedaggio". Una situazione ben al di là del paradossale, ma dopo quanto sentenziato sabato scorso (una società il cui presidente è' stato sanzionato ma la squadra non retrocessa) ormai i confini della giustizia sportiva appaiono decisamente alterati. A questo punto i campionati partiranno regolarmente domenica prossima, compreso il campionato di serie D, girone E, con il Gubbio che, a questo punto ufficialmente in serie D, è' chiamato ad esordire al "Barbetti" contro la Colligiana.