Un unico giudice ed un’unica sentenza per tutti i processi in corso per l’eredità di Alberto Burri. È la richiesta presentata dai legali della Fondazione Albizzini di Città di Castello nell’udienza andata in scena mercoledì presso il Tribunale di Perugia. L’istanza è stata presentata al giudice istruttore Bora e trasmessa al presidente del Tribunale di Perugia Morani, che si pronuncerà sulla riunificazione o meno dei tre procedimenti attualmente aperti per stabilire chi ha titolo a vedersi assegnati i beni dell’artista tifernate. Le cause riguardano la rivendicazione dell’eredità avanzata da Cecil Craig , fratello del maestro Minsa, per ottenere il riconoscimento della validità del testamento ritrovato tra le carte della donna dopo la sua morte; la riassunzione dell’impugnativa che la vedova dell’artista aveva effettuato quando era ancora in vita per contestare l’esito della transazione con la Fondazione Albizzini cui era giunta dopo la morte del marito; il nuovo procedimento aperto da Cecil Craig che sostanzialmente riassume i motivi del contendere con la Fondazione.