Ispirate dal genio di Alberto Burri, imitate a Barcellona, le scale mobili di Città di Castello hanno ripreso stamattina una corsa che durerà trent’anni. Nel segno del suo artefice, l’ex sindaco Giuseppe Pannacci, al quale è stato intitolato il percorso pedonale del bastione del Cassero alla presenza del figlio Gianfranco, della moglie Dorotea Baldinelli, dei familiari e dei nipoti. “Oggi restituiamo alla piena fruibilità dei cittadini e dei turisti uno dei percorsi urbani più belli e suggestivi dell’Umbria, riavviando le scale mobili dopo il periodo di stop dovuto alla necessità di rispettare le normative in materia e di sostituire, quindi, il vecchio impianto, ormai giunto alla fine vita tecnica dopo 30 anni di attività”, ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta nella cerimonia pubblica che ha fatto da cornice alla riattivazione del sistema meccanizzato, alla quale hanno partecipato l’onorevole Walter Verini, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, il consigliere regionale Silvano Rometti, gli assessori della giunta tifernate, i rappresentanti del consiglio comunale, tra i quali Gaetano Zucchini che a nome del gruppo del Pd ha presentato la proposta di intitolazione del percorso in commissione Assetto del Territorio, e i tecnici comunali responsabili del progetto. “Nel momento del recupero della piena funzionalità delle scale mobili – ha sottolineato il primo cittadino tifernate - abbiamo pensato che fosse doveroso ricordare Giuseppe Pannacci, rendendo omaggio, a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la città, all’intuizione con cui volle la realizzazione di un percorso importante per la città, che ha saputo destare interesse a livello nazionale e internazionale”. Insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi, Bacchetta ha ricordato come il ritorno alla completa fruibilità del percorso delle scale mobili “segni la prima tappa del lavoro finalizzato a garantire la piena accessibilità a tutte le persone della rinnovata piazza Gabriotti e al centro storico dal bastione del Cassero, che sarà completato con la riqualificazione di Pomerio Rodolfo Siviero, attraverso il quale disabili e invalidi potranno raggiungere il cuore della città usufruendo di un itinerario stradale rinnovato, spazi riservati alle auto e una nuova segnaletica dedicata”. “Per l’intero intervento – ha concluso Bacchetta – dobbiamo ringraziare la Regione Umbria, che ha cofinanziato al 50 per cento con il Comune l’investimento da 400 mila euro previsto dal progetto”. L’onorevole Verini ha definito “giusta e bella” la scelta di intitolare il percorso a Pannacci. “Questo spazio – ha osservato Verini - simboleggia bene il tratto che Pannacci diede alla città negli anni in cui fu sindaco: innestare nelle solide radici tifernati, nel vissuto della comunità, forti dosi di coraggio e di innovazione”. “Intitolare in questo modo il percorso – ha osservato l’assessore regionale Cecchini – significa sintetizzare bene lo spirito e l’impronta della sua esperienza amministrativa di Pannacci, che fu un precursore e un innovatore, ma anche un tifernate che ha amato molto la propria città”. Lo storico Dino Marinelli ha letto un brano dell’articolo con cui Cesare Brandi, amico personale Pannacci e di Burri, storico e critico dell’arte, fondista culturale del Corriere della Sera, descrisse ed elogiò all’epoca, nell’ambito di un percorso alla scoperta delle bellezze artistico-culturali della città, le scale mobili ed il loro inserimento nel contesto del centro storico. Gianfranco Pannacci ha ringraziato pubblicamente per la decisione di intitolare l’itinerario delle sale mobili al padre, “di cui - ha detto – sarebbe stato molto contento”. “Non avrei potuto immaginare una scelta toponomastica più felice e più emblematica della sua vita e della sua esperienza amministrativa – ha sottolineato Pannacci - perché queste scale mobili sono il simbolo del suo amore per il centro storico, che uniscono al parco Langer, rappresentativo della sua esperienza ambientalista, e piazzale Ferri, specchio della sua esperienza come volontario della lotta di liberazione nazionale nel gruppo di combattimento Cremona”. Al termine dei discorsi ufficiali, il figlio e i familiari di Pannacci sono stati i primi ad avviare e calcare le nuove scale mobili insieme al sindaco Bacchetta, alle autorità e ai cittadini, tra l’emozione degli stessi protagonisti e di tutti i presenti. Tecnologia avanzata, sicurezza e risparmio energetico sono le caratteristiche salienti delle nuove scale mobili, che saranno in grado di trasportare 3.600 persone all’ora, con una dotazione tecnica capace di garantire la massima tutela degli utenti, a cominciare dal sistema di assistenza alla salita e alla discesa che agevolerà l’accesso e la fuoriuscita dalle rampe e a meccanismi di bloccaggio automatico di ultima generazione. Grazie alla erogazione costante di corrente elettrica, il sistema avrà anche un consumo energetico più contenuto che in passato e alla riduzione dei costi di esercizio concorreranno anche le luci a led, più economiche rispetto alle vecchie lampade. A contribuire alla sicurezza dell’impianto saranno le telecamere a circuito chiuso e il sistema audio installati su ogni rampa e collegati alla postazione di controllo nel bar di piazzale Ferri, dal quale il personale addetto potrà controllare in tempo reale il funzionamento delle scale mobili e intervenire al bisogno, e il sistema di videosorveglianza collocato lungo il percorso pedonale, connesso al comando della Polizia Municipale di Palazzo Bufalini, che monitorerà in tempo reale presenze e comportamenti lungo l’itinerario. Le scale mobili funzioneranno d’ora in poi tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00. A gestire l’impianto e a occuparsi della manutezione sarà l’Ed.ar.co., nell’ambito della convenzione già in essere da tempo con il Comune.
Città di Castello/Umbertide
15/10/2016 15:23
Redazione