C.Castello. Elezioni regionali nel pieno della campagna elettorale.

Caccia al voto fra incontri ufficiali, porta a porta e cene. Sono proprio gli eventi conviviali le occasioni di svolta delle elezioni regionali. Con la spartizione dei territori da parte dei vari candidati e i buoni propositi di non interferenza e sconfinamento, le cene diventano il momento migliore per sostenere i candidati. Il Partito Democratico per esempio ha blindato Citta’ di Castello per Fernanda Cecchini, evitando bene di arginare la presenza di altre candidature. E cosi’ in tanti che a parole si dichiarano pronti a cercare i voti per il sindaco uscente poi nel segreto di agriturismi e ristoranti di periferia, non nascondono simpatie per altri candidati a partire da Adolfo Orsini, amico di mille battaglie di Gianfranco Chiacchieroni, Franco Ciliberti, ex capo corrente di Sauro Cristofani, sostenuto dagli ambienti cattolici, Mauro Severini, in pista per Giampietro Angelici, capo gabinetto dell’assessore regionale Carlo Liviantoni, gran parte della Cgil con Marsilio Nardi, Maurizio Maurizi su Manlio Mariotti, potente segretario del sindacato, Domenico Caprini, Luca Secondi, Mauro Mariangeli, Stefano Bravi e Lucio Bioli, pronti a sostenere il consigliere regionale uscente Franco Tomassoni. Discorso a parte merita Corrado Chieli, guru democristiano delle preferenze, saltato sul carro della Cecchini fin dalle primarie per la scelta del candidato presidente della regione Umbria. In tempi non sospetti, Chieli ha chiamato a raccolta in una abitazione privata tutti gli ex amici con una precisa indicazione, quella di votare Marini alle primarie e poi Cecchini alle regionali. Chieli si e’ dimenticato di aver ottenuto un incarico remunerato all’Ater, grazie all’appartenenza all’area Bocci-Guasticchi, ed ha sbattuto la porta in faccia all’ex capo corrente senza pensarci troppo. Per lui, se la Cecchini verrà eletta, si spalanchera’ la porta della nuova giunta comunale targata Pd o Bacchetta.